"Il niente c'era anche prima della crisi"ha detto Lucci."Ho sentito una volta il sindaco in consiglio comunale prendersela con i dipendenti e la macchina amministrativa, un'altra volta ho appreso dai giornali che se la prendeva con i giovani, ora se la può prendere solo con chi lo
ha votato"ha sottolineato Lucci."Abbiamo convocato questa assemblea pubblica e qualcuno ci ha detto che siamo già in campagna elettorale.Noi abbiamo risposto, sono gli altri che sono già in campagna elettorale, ma delle regionali".Abbiamo ascoltato Alessandro Lucci prima dell'assemlea."In questo momento di crisi era necessario convocare questa assemblea, non perché Sbic non abbia le idee chiare, ma perché è importante il confronto limpido e immediato con la cittadinanza"ha spiegato Alessandro Lucci."La città che sta rischiando il collasso, ha bisogno di stabilità"ha aggiunto."Continuiamo a lavorare con le nostre proposte che saranno vagliate in commissione e poi portate in consiglio comunale.Questa sarà la nostra posizione, non dobbiamo decidere niente, non siamo stati contattati praticamente da nessuno e quindi continueremo a fare il nostro lavoro da amministratori"ha concluso Lucci."Noi abbiamo nel nostro DNA il bisogno di confrontarci con la città, predicando la partecipazione.In questa circostanza in relazione alla crisi comunale abbiamo voluto sentire la voce dei cittadini"ha spiegato la portavoce
del movimento Cristiana Sardellone."A noi non ci interessano le beghe politiche che sono dietro a questa situazione di stallo, quello che ci interessa è riavviare l'amministrazione di questa città.Ci interessa che venga attuato il programma che i cittadini hanno approvato votando questo sindaco e che il nostro consigliere lavori per questa città attuando le varie proposte con qualsiasi assessore, non ci interessa chi.A noi interessa sapere quello che pensano i cittadini e avendo un consigliere all'interno dell'amministrazione è lui che puo' rendere partecipi i cittadini"ha concluso la Sardellone.
"Se l'amministrazione Federico, in cinque anni, ha fatto poco e male, quella di Ranalli, in nove mesi, non ha fatto nulla. Quello che ha cercato di fare, in maniera frammentaria e improvvisata, è stato dannoso per la città. L'assemblea cittadina convocata da Sulmona Bene in Comune ha dato un giudizio unanime, negativo, della cosiddetta crisi che paralizza la città, frutto non di uno scontro sui provvedimenti, ma delle solite manovre di piccoli politici che si credono grandi strateghi, pronti a sacrificare il bene comune per soddisfare le proprie ambizioni personali.L'assemblea ha ribadito che, di fronte a questa inammissibile paralisi, il sindaco Ranalli debba assumersi le sue responsabilità.Così determinato durante le primarie del centrosinistra, "contro tutto e contro tutti" diceva, così combattivo nello scontro elettorale, Ranalli appare oggi frastornato, indeciso, ostaggio dei soliti personaggi che hanno ridotto la città in queste condizioni.Sulmona Bene in Comune, in questi primi mesi dell'amministrazione, con il proprio consigliere Alessandro Lucci, ha insistito perché fossero affrontati i problemi più urgenti, proponendo provvedimenti e soluzioni, ma le risposte della maggioranza sono state assolutamente insoddisfacenti. Il sindaco, che si è guardato bene dal rendere pubbliche le ragioni della crisi, ora è davanti ad un bivio: o assume le responsabilità per le quali è stato eletto, contando sul sostegno dei sulmonesi che lo hanno votato, o ammetta di non essere in grado di governare e si dimetta.Elezioni anticipate e l'ennesimo commissario non sono certo le soluzioni auspicate da Sulmona Bene in Comune, ma sarebbero il male minore rispetto all'attuale galleggiamento amministrativo tra una rissa e l'altra".