ULTIM'ORA NAZIONALI

ULTIME NOTIZIE - Zelensky finisce nella lista dei ricercati di Mosca - Israele: "Ok di Hamas a liberare i primi ostaggi anche senza la fine del conflitto"- "Ottenuti progressi significativi nei negoziati per Gaza" in Egitto- Blinken: "Hamas unico ostacolo per il cessate il fuoco a Gaza"- Israele sferra un attacco nella Striscia di Gaza - Un'Alta Corte per giudicare i magistrati, c'è l' accordo sulla separazione delle carriere -

news

ULTIM'ORA DALLA REGIONE

ULTIM'ORA Malore in fabbrica, muore lavoratore 56enne in Abruzzo - Scomparsa in Abruzzo, le ricerche si spostano a Casalbordino - Ha dato cibo ai due orfani dell'orsa Amarena, è polemica-

Sport News

# SPORT # Casagiove Futsal - Sulmona Futsal ASD 4 - 3 -- Calcio: il Napoli in ritiro a Castel di Sangro dal 25 luglio-

IN PRIMO PIANO

“PER POI SVEGLIARMI IN UN QUADRO” EDITO DA LEONI EDITORE DI VALENTINA VENTI

SULMONA VIDEO - A Sulmona presso la sala consiliare di Palazzo San Francecso si è tenuta  la presentazione di “Per poi svegliarmi in un qua...

TOP NEWS

TOP NEWS REGIONE ABRUZZO

FACEBOOK LIVE CENTROABRUZZONEWS

venerdì 25 ottobre 2013

"BAU'LL", LA LEGGENDA DIVENTA UN CORTO

POPOLI - Un’antica leggenda della tradizione orale della Valle Peligna prende vita e diventa un  cortometraggio dal titolo “Baùll” diretto dal regista Daniele Campea.La storia, tratta da un racconto di Antonio Secondo, e interpretata  dagli attori Paola Lavini, Mario Massari, Mauro Marino, Marcello Sacerdote, Nausicaa Pizzi, Alba Bucciarelli, e dai piccoli protagonisti Matilde Luccitti e Maxim Cipriani, verrà girata da oggi venerdì 25 ottobre a lunedì 28 nelle suggestive location di Popoli, Vittorito e San Benedetto In Perillis, curate dall’artista e scenografo Gianni Colangelo.

La leggenda narra di un orco, il Baùll appunto, che vive nei territori della Valle Peligna e che abita i vecchi ruderi abbandonati facendo preda dei bambini che si allontanano nelle campagne. Il corto vuole ripercorrere la storia di Anna, una bambina che vive in un paesino dell'entroterra abruzzese degli anni '50, che, suo malgrado, si trova ad affrontare l'orrenda creatura. Nei piccoli borghi non è raro trovare
storie della tradizione orale contadina che rimandino all'esistenza di fate, orchi e demoni di diversa natura. Spesso quelle più suggestive nascevano dall'esigenza di intrattenere i bambini ed educarli ad un comportamento saggio e responsabile verso i pericoli dati dagli ampi spazi incontaminati della montagna e dall'isolamento da essi provocato.