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SULMONA - Non si rassegna la signora Elia Lattanzi di Castel Di Ieri, che ha
chiesto attraverso un ricorso legale la custodia della nipote disabile
ricoverata in una struttura a Pescara.Il giudice ha disposto un accertamento da
parte di un medico che ha verificato le condizioni della ragazza, stabilendo
che nella sua permanenza all'interno della struttura, verrebbero garantite
tutte le cure e le terapie riabilitative.Il caso si è chiuso giudizialmente la ragazza deve rimanere a Pescara, ma
la signora insiste nella richiesta e chiede che gli venga affidata la nipote che, dopo la scomparsa della madre avvenuta un anno e mezzo fa, è stata affidata
in custodia legale alla sorella.
"Quando al disabile non è permesso di ricevere
l'affetto, l'amore, le cure, la protezione e la sicurezza che solo un ambiente
intimo e un cuore materno può dare, questo è molto più grave della sua
disabilità"ha affermato la Lattanzi."La disabilità davanti a questa prigionia,
davanti all'amore scippato diventa piccola.Perchè scippare l'amore significa
incatenare la dignità e la libertà di una creatura, che è vero che non parla,
ma a suo modo si
esprime e ha fatto chiaramente capire che vuole uscire da li"ha
aggiunto."Quando la vado a trovare mi prende per mano e mi trascina alla
porta, vuole uscire, ma la prendono e la riportano dentro.Lei lotta con tutta
se stessa.Non ha la parola, ma ha il cuore che sa come deve esprimersi.Anche a un
cagnolino quando vuole uscire gli viene permesso, ma per lei no"ha
sottolineato la zia."Lei ha subito un trauma da parto, ora ha 30 anni ma è
rimasta bambina"ha spiegato la zia."Quando stiamo insieme mi tiene stretta le mani"ha aggiunto.La
signora ha mostrato la registrazione video, tramite un cellulare, dove la
ragazza disabile la chiama mamma."Mia nipote è un cucciolo
indifeso"ha detto la signora."Se uso questo termine è perchè lei è
cosi e lo sarà sempre.Non c'è nessun istituto che può sostituire una
casa"ha conluso."Faremo una interrogazione a livelli più alti" hanno spiegato Edoardo Facchini e Catia
Puglielli, la legale del Tribunale del Malato di Sulmona
."Manderemo questo fascicolo al Ministero della Salute e della Giustizia per
chiedere di interessarsi a questo caso"