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Valeria Golino interpreterà la Miserere |
finita tragicamente a Sulmona della "lady di ferro", una delle prime donne in Italia a dirigere un carcere (dalla metà degli anni ottanta) riuscendo ad affermarsi in un ambiente ancora militarizzato e maschilista, ottenendo stima e rispetto dagli agenti e dalla popolazione carceraria, nei penitenziari più "caldi" d'Italia. Apparenti contraddizioni fanno da sottofondo alla sua vita: la reputazione di donna dura, tenace, caparbia, che tiene continuamente testa a persone molto forti, e il tentativo di mantenere vivo il suo lato più umano e femminile. Condannata a perdere l'uomo che ha veramente amato e a vivere un'esistenza al limite, cercando, fino alla fine, giustizia e amore nel sistema penitenziario, Armida, con il suo senso del dovere e il suo rigore morale, è stata anche un personaggio insolito e, per certi versi, scomodo nell’amministrazione dello Stato. Dopo aver sofferto la perdita dei suoi cari, Armida si è dedicata anima e corpo ad uno dei lavori più difficili, accettando tutti gli incarichi richiesti. Un intreccio di ragioni pubbliche e private le hanno reso la vita insopportabile. Forse lo Stato che le avrebbe chiesto troppo, forse l'impossibilità di avere giustizia, forse il desiderio di raggiungere il suo unico amore strappato via anni prima dalla morte, l'hanno portata la prendere la lucida e terribile decisione. La sera del venerdì Santo del 2003, nell’ora in cui la città di Sulmona era in strada per la tradizionale Processione del Cristo morto, Armida decise di farla finita, con un colpo la pistola alla tempia, nel suo appartamento vicino il carcere di via Lamaccio. Anni dopo la morte di quel suo intenso amore. Accanto a lei il suo pastore tedesco. Lasciò una lettera in cui denunciava le ingiustizie che aveva subìto e, agli amici, il compito di trovare un senso a quel tragigo gesto, misto d'amore, angoscia e vendetta, e raccogliere la sua eredità. Le troupe sono state presenti a Sulmona lo scorso anno durante la processione del Venerdi Santo, raccogliendo materiale documentaristico per il film, le cui riprese, cominciate lo scorso settembre, hanno interessato Pianosa, Grosseto, Civitavecchia, Palermo e Roma. g.s.