
SULMONA - Organizzare un Consiglio straordinario alla presenza di tutte le istituzioni con a capo il governatore regionale Gianni Chiodi, per discutere delle problematiche della centrale Snam e del metanodotto, come fu fatto lo scorso dicembre nel palasport di Sulmona per il tribunale di Sulmona, è il senso della lettera che oggi Nicola Angelucci, presidente del Consiglio comunale di Sulmona, ha scritto a Nazario Pagano, presidente del Consiglio regionale."Non si può più temporeggiare" afferma Angelucci "ma è ora di dare soluzioni pratiche e reali al problema. E' compito delle istituzioni trasformare in atti concreti la volontà di un popolo".
"Come si può dimenticare che questa Regione, L’Aquila in primis, ha subito un terremoto distruttivo, le cui ferite non si rimargineranno che nel lungo periodo, e che la zona dove dovrebbe sorgere la centrale si trova in prossimità della faglia del Morrone, da sempre a rischio sisma ed in un contesto di classificazione di grado sismico pari a 1" scrive nella lettera Angelucci, specificando come sia stato accelerato l'iter delle opere, nonostante pareri contrari da parte di molti enti.
"Sono a rappresentare le criticità della annosa questione “Centrale compressione gas” e “Metanodotto Sulmona ‐ Foligno”, alla luce dell’avviso di avvio del procedimento da parte del Ministero della Sviluppo Economico, avente ad oggetto: “Centrale di compressione gas di Sulmona e delle quattro linee di collegamento alla rete Snam rete Gas esistente; Autorizzazione alla costruzione art. 52 quinquies D.P.R. 8.06.2001 n. 327 e sm.i.”, la quale rischia di essere un definitivo punto di non ritorno dell’intera problematica". "Infatti, con tale nota" continua Angelucci "il Ministero della Sviluppo Economico, dopo aver premesso che “La realizzazione della suddetta opera si rende necessaria”, fissa dei precisi riferimenti di natura temporale sia per la pubblicazione all’Albo Pretorio del Comune, sia per le necessarie osservazioni, trascorsi i quali avrà luogo la Conferenza dei Servizi, ultimo step burocratico per le definitive autorizzazioni".
"La comunicazione" precisa il presidente sulmonese "ha provocato un’immediata eco nella cittadinanza, con l’ennesima presa di posizione dei comitati ambientalisti, sempre presenti sia a livello mediatico, sia come presenza fisica nelle sedi istituzionali dove si discute delle problematiche in oggetto e con la richiesta, da parte di undici Consiglieri, di un Consiglio Comunale straordinario che adotti, tra l’altro, un formale atto di diffida nei confronti dei funzionari del Ministero dello Sviluppo Economico, in quanto tale procedura sarebbe in totale contrasto con l’iter finora seguito, autorizzando di fatto una centrale di compressione con una nuova finalità (campo di stoccaggio di Fiume Treste, in provincia di Chieti)".
"La vicenda della Centrale di compressione del gas e del metanodotto Sulmona ‐ Foligno ha visto vari enti pronunciarsi in maniera contraria.
Il Consiglio Comunale della Città di Sulmona ha deliberato all’unanimità il parere contrario all’opera per sette volte; la Provincia dell’Aquila più volte ha espresso la propria contrarietà all’opera; il Consiglio Regionale, con risoluzione del 18.11.2011 ha impegnato il Presidente Chiodi “..a mettere in atto le necessarie iniziative istituzionali nei confronti del Governo nazionale affinché venga istituito un apposito tavolo tra tutti i soggetti interessati per l’individuazione di un tracciato del metanodotto alternativo a quello della dorsale appenninica”, e con risoluzione del 14 febbraio 2012, ha di nuovo impegnato il Presidente Chiodi "1. trasmettere al Ministero dello Sviluppo Economico il parere contrario della Regione Abruzzo sull’opera per come attualmente progettata 2. di riunificare i procedimenti relativi alla centrale e al metanodotto, di fermarne l’iter e di disporre la modifica del tracciato 3. Sospendere ogni procedimento in atto … in merito al rilascio di pareri o autorizzazioni 4. Richiedere al Governo l’istituzione di un apposito tavolo al fine di individuare una soluzione alternativa alla dorsale appenninica, sia per il metanodotto che per la centrale di compressione”; la VIII Commissione Ambiente della Camera dei Deputati, ha approvato il 26 ottobre 2011 all’unanimità la risoluzione n. 7/00518 che impegna il Governo alla modifica del tracciato del gasdotto appenninico denominato “Rete Adriatica”.
"Si tratta di atti posti in essere da organi rappresentativi dei cittadini, democraticamente eletti, atti di cui i residenti della Valle Peligna si augurano una completa attuazione".
"Ma nonostante queste identità di volontà, espresse dagli Amministrazioni Locali e dalle popolazioni interessate, l’iter delle opere, non solo va avanti, ma negli ultimi tempi, come visto, fa registrare un’accelerazione".
"Inoltre" conclude Angelucci "preoccupano gli Amministratori locali alcune prese di posizione a livello governativo. Ad esempio il blocco, sacrosanto, da parte del Ministro dell’Ambiente Clini dell’iter autorizzativo dell’impianto di stoccaggio di metano previsto in Emilia Romagna, causa il grave sisma di questi giorni".