volti, storie di lupi e di cervi, i dettagli, non solo i paesaggi straordinari che si aprono tra le montagne. E' questo che affascina Riccarado Finelli, 38 anni, emiliano, sposato con una sulmonese, residente a Modena. Ad accompagnarlo in questa avventura c'è il suo amico Stefano e per una tappa suo suocero, che li attenderà poi all'arrivo. Un'idea forse un po' romantica, in cui non è solo l'incantevole panorama a fare da magnete, ma quella sorta di "cordone ombelicale di ferro che collega l'Abruzzo interno con Napoli, la porta del sud, il Mediterraneo. Realtà diverse" come spiega Riccardo. Una linea ottocentesca della sfida longitudinale dell'Appennino, "è una linea come quelle monorotaie parte di in un più grande collegamento che unisce Arezzo e Crotone, da nord a sud. Mi piace pensare che questa linea sia viva". Quattro le tappe che lo aspettano, lungo il cammino tra paesi e montagne del nostro centro Abruzzo fino a valicare il confine approdando in Molise, terra in cui si è avvertito maggiormente anche a livello amministrativo e politico la mobilitazione per la salvaguardia della ferrovia tendente a divenire binario morto. Si sente un po' abruzzese Riccardo, nonostante le sue origini emiliane e spiega che la molla che lo ha spinto in questa avventura è "il silenzio intorno alla Sulmona Carpinone" dice "non ho visto un amministratore abruzzese che abbia agito concretamente, a differenza dei molisani. Inspiegabile lasciar morire una ferrovia così".
E' partito alle 8.30 circa dal tratto di via Tratturo risalendo poi lungo il percorso che ha definito "il dorso ferroso dell'animale morente", passando per Pettorano, fino a Campo di Giove, dove sosterà in un b&b. In marcia domani alla volta di Alfedena, la parte più dura, dove si fermnerà. terza tappa lunedi verso Castel di Sangro e Cerreto di Vasto Girardi, in Molise. Ultima tappa, martedi, fino a Carpinone.
"Coi Binari fra le nuvole". E' così che si intitolerà il suo libro, della casa editrice Neo, anch'essa guidata da giovani coraggiosi con sede a Castel di Sangro., che probabilmente sarà nelle librerie prima dell'estate. "C'è tanto da raccontare" afferma Riccardo, annunciando le sue interviste che farà lungo le rotaie, immerso nel fascino di case cantoniere e stazioni abbandonate. Riccardo, prima di salutarci, ci parla della sua esperienza di scrittore, avendo già dato alle stampe "storie d'Italia", "C'è di mezzo il mare" e nel 2010 "150 anni dopo. Ai cinquanta all'ora sulle tracce di Garibaldi", ripercorrendo con lo scooter l'itinerario dell'eroe dei due mondi. Scatta qualche foto nella stazione sola e silenziosa, prima di riprendere il cammino, rinfila lo zaino sulle spalle e riprende la sua avventura tra binari e nuvole e sole. Foto e Testo g.s.