
PRATOLA PELIGNA - Lesioni della materia, Illusioni, apparenza, dissidio dell’io, paradigmi del non-tempo. Elementi cardine degli oltre quaranta lavori che Matteo Bultrini presenterà nella mostra personale, ospitata nelle prestigiose sale del Museo Michetti di Francavilla al Mare, che verrà inaugurata sabato 7 aprile alle ore 18.
“Tutto può emozionare l'uomo - afferma Bultrini - finchè questi avrà un'anima e occhi da non ingannare”. E a emozionare sono i lavori del giovane artista abruzzese.
Opere, tutte di grandi e imponenti dimensioni, parte delle quali realizzate per i grandi spazi delle sale del Mumi di Francavilla.
Bultrini ha già esposto in diverse collettive e personali, in Italia e all’estero, tra le quali quella presso la Master Art Galeries di Barcellona. Nella mostra del Michetti verranno presentati lavori appartenenti al ciclo “Stanze della Memoria” e “Prospettive”, questi ultimi di recentissima realizzazione.
Opere caratterizzate da canoni espressivi propri dell’arte contemporanea, reinterpretati da Bultrini attraverso il suo raffinato linguaggio, mediato e impreziosito dalla tecnica della combustione.
“I punti fondamentali, su cui ruota tutta la ricerca di Bultrini - spiega il curatore della mostra, Pierpaolo Bellucci - sono rappresentati, da un lato, dall’individuo e, dall’altro, dalla percezione che lo stesso individuo ha di sé in relazione al mondo esterno. Paradigmi del non-tempo, codificati e fatti propri dall’artista attraverso la singolare ricerca pittorica e lo studio della condizione esistenziale”.
Lo stile dell’artista abruzzese trova elementi di ispirazione in alcuni dei più grandi maestri dell’arte moderna e contemporanea: Modigliani, Burri, Pollock, Rauschenberg . La sua ricerca permeata da un continuo impulso emotivo-creativo si fonda e nasce anche dalle letture e dallo studio di pensatori come Nietzsche, Kierkegaard e dalla psicoanalisi di Freud.
Grande importanza, per questo, assumono i titoli delle opere. Stanza della Memoria all'alienazione costante che crea la formazione di un'abitudine, Prospettiva alla prematura origine dell'Io morale, Stanza della memoria alla variazione agogica di una personalità complessa tendente alla presunzione. “Sono solo alcuni dei titoli, degli oltre quaranta lavori della mostra - spiega Pierpaolo Bellucci - che forse riescono a rendere visibile, attraverso l’intuizione, il concetto nascosto nella forma materica dell’opera d’arte. Opere che invitano, sul piano prettamente sensibile -intellettivo - continua il curatore - a porsi delle domande. Sull’inconscio, sull’orizzonte atemporale, sulla memoria, sulla scelta, sull’amnesia come forma di conoscenza, sul ritorno continuo dell’esistere”.
Inaugurazione Sabato 7 aprile ore 18.
La mostra resterà aperta dal 7 al 29 aprile. Nei giorni di Venerdi - Sabato -Domenica ore 16/19