c'erano Lucia
Arbace, Nicola Cimini, Ezio Mattiocco, Lorenzo Fusco e Fabrizio Magani. Il libro si divide in tre parti. Una iniziale, trattata da Marta Vittorini, in cui si parla di Fra Pietro da Morrone, della sua vita, di questa figura molto complessa che ha subìto dei torti nelle valutazioni fatte nei secoli, che deve essere sicuramente rivalutata nella sua duplice qualità di uomo di fede, ma anche di uomo molto fattivo nella vita dei suoi tempi. La seconda parte, curata da Anna Colangelo, si concentra sulla storia del monumento, dal punto di vista artistico e architettonico. L'ultima parte spiega i restauri complessi che sono stati effettuati in questi anni e che hanno visto protagonista il settore architettonico con Franco De Vitis. Lucia Arbace, sovraintendente dei beni storici ed artistici dell'Abruzzo, ha ricordato che sin dal suo arrivo all''Aquila (due anni fa) "è stata varata una collana di quaderni perchè alcuni dei più importanti monumenti non avevano una guida, una pubblicazione, uno strumento agile di consultazione e dopo quello di Casa D'Annunzio a Pescara che incredibilmente non aveva una guida, l'Abbazia è stato il secondo monumento che ha beneficiato di questo progetto, con una formula estremamente agile, con un taglio accattivante, ma nello stesso tempo non tradisce la scientificità dell'informazione, scritto comunque con un linguaggio semplice in maniera tale che anche un pubblico non specialista possa comprendere l'importanza di questo monumento".
Un libro snello, questo, illustrato e ricco di approfondimenti.