COCULLO – Non più il primo giovedi di maggio, come tradizione, ma la festa
dei serpari dedicata a San Domenico Abate, si terrà il 1 maggio. Il cambiamento della data è quanto
deciso dal Consiglio comunale di Cocullo. Un’edizione quella del 2012 che
resterà nella storia del rito in onore del santo patrono, che vanta oltre tre
secoli di tradizione, che da quest’anno in poi si svolgerà nel primo giorno del quinto mese dell'anno.
“Abbiamo voluto dare una data fissa alla festa” ha affermato il sindaco
Nicola Risio, spiegando che lo scopo è quello di agevolare il più
possibile quanti decidono di partecipare
ai festeggiamenti per San Domenico. Così si elude anche il problema che si
sarebbe presentato con una nuova legge legata alle feste patronali infrasettimanali “avremmo avuto sempre giorni differenti” precisa il primo cittadino. “Da quest’anno in poi la festa si svolgerà il
primo maggio” ribadisce. La suggestiva e particolare manifestazione richiama sempre
migliaia di turisti, fedeli in
pellegrinaggio, semplici visitatori, studiosi di antropologia, fotografi,
cineamatori, operatori televisivi, da ogni parte d’Italia e dall’estero. Il
rito pagano si intreccia con la devozione cristiana. Il culto di San Domenico,
protettore dal morso dei serpenti, incontra il rito arcaico dei
“serpari”, manipolatori dei serpenti, nell’ affascinante quanto unico rito dei
Serpari. g.s.

IL RITO
Per la festa la statua del santo viene portata in processione, addobbata con serpenti aggrovigliati, innocui e particolarmente conosciuti sui monti attorno al paese, tra questi Saettoni, Cervoni, biacchi e Biscie. I cosidetti serpari raccolgono proprio nei monti attorno al paese gli ofidi nella stagione fredda, durante il loro letargo. Prima della processione vengono mostrati i serpenti ai visitatori, permettendo loro di toccarli e maneggiarli, mentre vengono intonati canti popolari lungo le vie del paesino.Dopo la santa messa, in tarda mattinata, la statua del Santo viene ricoperta dai serpenti e la processione ha inizio. Il corteo si allunga per le strette vie di Cucullo trasmettendo agli astanti immagini suggestive ed emozionanti.
La possibilità di avvicinarsi ai serpari e di accarezzare un serpente, superando così le paure, accalcarsi dietro la statua del santo invocando soccorso per la salute o restare semplicemente a godersi la manifestazione così particolare, suscita inevitabilmente un fremito profondo, che vale la pena di provare.