PRATOLA PELIGNA - Pronti a smantellare il presidio con i trattori oggi gli agricoltori che per il terzo giorno consecutivo manifestano davanti al casello di Pratola Peligna, dove hanno incontrato nella tarda mattina la vicepresidente della Provincia dell’Aquila Antonella Di Nino e il consigliere provinciale Fernando Caparso. Nella manifestazione pacifica in corso a Villanova di Cepagatti (Pescara), nei pressi dello svincolo sulla stessa A25, è giunto il presidente della Provincia di Pescara, Guerino Testa e l'assessore all'Agricoltura, Angelo D'Ottavio ascoltando i cerealicoltori, produttori di ortaggi, allevatori e addetti delle imprese di servizi all'agricoltura che aderiscono al Movimento dei forconi d'Abruzzo e chiedono
alle
istituzioni più attenzione alle problematiche
del settore. E’
stato redatto un documento in entrambi i presidi e consegnato ai rispettivi
amministratori. L'intento dei
manifestanti è
quello di poter arrivare all'approvazione del documento unico
da parte dei Consigli delle quattro Province d'Abruzzo. Al momento le richieste
degli agricoltori del centro Abruzzo saranno tra i punti all'ordine del giorno
della prossima seduta del Consiglio provinciale di martedi 31 gennaio, come
annunciato dalla Di Nino secondo la quale "già da martedi si potrà adottare
il provvedimento". (intervista)
Sul fronte Villanova i manifestanti, che hanno parcheggiato
in strada mezzi agricoli e allestito un gazebo sullo
spartitraffico, proprio come a Pratola Peligna in questi giorni, creando
rallentamenti al traffico, ma nessun
problema sull'autostrada - spiegano i motivi della protesta. A livello regionale, il Movimento sollecita “il
mantenimento del contratto unilaterale,
perchè l'estrema parcellizzazione dei terreni nelle zone interne dell'Abruzzo non rende possibile l'applicazione
della nuova normativa sui contratti bilaterali”,
e chiede “una modifica per l'accesso alla
'misura f' relativa ai finanziamenti ai prati pascolo”. Gli agricoltori si sentono “strozzati dal caro gasolio
(occorrono 3 litri
di latte o 7 kg
di grano per un litro di gasolio) e dall'Imu, che rischia di darci il colpo di grazia”. Fanno notare, inoltre, che la Regione Abruzzo ha
approvato i Piani di sviluppo locale
presentati dai Gal (Gruppi di azione locale), ma ad oggi “i finanziamenti non arrivano alle imprese a
causa di veti politici e ricorsi”.
Testa e D'Ottavio hanno invitato una
delegazione regionale del Movimento a un
incontro, lunedì prossimo, presso la Provincia di Pescara,
con i presidenti delle altre tre Province abruzzesi, per concordare insieme eventuali interventi a livello
regionale e nazionale.
I PUNTI NEL DOCUMENTO:
I PUNTI NEL DOCUMENTO:
livello nazionale: Equitalia: Un organo di riscossione che con i suoi interessi di mora
legalizzati dallo Stato, superiori a quelli dei cravattri, ha messo sotto
scacco molte imprese agricole ed artigiane, con ipoteche legali. Questo
intervento non permette alle aziende di accedere ad alcun tipo di
finanziamento, quindi paralisi delle aziende, le quali saranno prossime alla
chiusura. Si chiede per questo una moratoria accessibile, se il caso da
concordare tra le parti interessati; Corridoio
verde: un accordo internazionale tra l’Italia e i paesi del nord Africa, istituito in via
sperimentale con fondi CE, rimasto permanente. Oggi sfruttato dalle
multinazionali che importano le
produzioni agricole, le nazionalizzano e le distribuiscono sui tavoli dei
consumatori. Infatti si vedono sempre più frequenti nascere centri di
smistamento merci, come l’interporto, (ubicato in una zona altamente a
rischio alluvione), nell’area limitrofe al fiume Pescara nei pressi di
Brecciarola (CH). Nel contempo si trae in inganno i consumatori che credono di
magiare un prodotto italiano, mentre agli agricoltori i loro prodotti vengono
pagati sottocosto e in alcuni casi distrutti nei campi. Il caro gasolio:
sempre più gravato da accise messe in atto da governi regionali e
nazionali, per ripianare i buchi di bilancio della malasanità e della mala
politica. In Abruzzo stiamo ancora pagando lo scotto di due giunte regionali
finite in manette. I cittadini e gli imprenditori non posso sempre
sopperire agli errori fatti da altri.
Siamo arrivati al punto che per acquistare un litro di gasolio occorrono 3 litri di latte o 7 kg di grano mucche fantasma: chiediamo
chiarimenti sulle 300.000 mucche fantasma per latte vero. Latte proveniente dei
paesi dell’Est, come verbalizzato dalla commissione di inchiesta nominata
dell’ex Ministro Luca Zaia. Ancora una volta si è permesso alle multinazionali,
di italianizzare il latte. Un alimento
assai delicato, utilizzato per alimentare sopratutto i bambini e le persone
anziane. Questo oltre che attentare alla salute, pubblica ha inciso fortemente
sul prezzo del latte prodotto nelle stalle italiane, arrecando danni economici
al settore zootecnico IMU:
già in passato qualcuno aveva ventilato l’ipotesi di far pagare l’ici alle
aziende agricole. Oggi, gli hanno cambiato il nome, ma a quanto pare, ancora
una volta si tenta di dare il colpo di grazia ad un settore già gravemente
penalizzato da quanto sopra riportato. Non si capisce il motivo per cui non si
elimina enti inutili, anzi si continua ad istituirli in tutta l’Italia, come i
Parchi nazionali e regionali. Questi
oltre ad essere un covo di animali ibridi, come cinghiali incrociati con
i maiali e cani rinselvatichiti, sono anche rifugio per politici trombati, che
ogni cambio della guardia vengono commissariati con il contributo degli
italiani a danno delle aziende agricole,
della fauna selvatica e del territorio. In Abruzzo abbiamo tre parchi
nazionali e uno regionale, visto la crisi si chiede l’abolizione di quello
regionale e accorpamento ad un unico consiglio di amministrazione dei parchi
nazionali. Un risparmio di soldi della collettività e nel contempo si evita di
tartassare le aziende che producono ricchezza.
Livello regionale: L’estrema parcellizzazione dei
terreni delle zone interne dell’Abruzzo non rende possibile l’applicazione
della nuova normativa AGEA per i contratti bilaterali. I Forconi
abruzzesi chiedono il mantenimento del contratto unilaterale, in quanto l’AGEA
negli anni passati ha già provveduto all’erogazione dei fondi fino ad oggi con
questo sistema. I contratti bilaterali costerebbero alle imprese agricole
svariate migliaia di Euro. La loro
stipula tra le parti sarebbe
impossibile, in quanto i legittimi proprietari, o sono emigrati o
defunti. GAL: Gruppo di azione locale, un capitolo di contributo
legato al PSR per un aiuto alle imprese agricole fossilizzato nei meandri della
politica regionale. Siamo prossimi alla scadenza del PSR ed è ancora bloccato
per colpa di una politica clientelare. Misura
F si chiede una modifica alle domande per l’accesso alla misura f, per quanto riguarda i
prati pascolo: tali finanziamenti devono privilegiare le aziende agricole
locali e delle regioni limitrofe.
Bisogna assolutamente vietare l’accattonaggio selvaggio e l’accaparramento da
parte di “società di comodo”, create ad
hoc per usufruire dei fondi destinati
alla zootecnia montana abruzzese. Nelle
zone interne dell’aquilano ci sono società del nord che per accedere ai
finanziamenti della CE, hanno fatto accordi con allevatori di fuori regione a
volte legati alla malavita organizzata. “Si spera nell’accoglimento delle
istanze a livello regionale, ed un
impegno verso il Governo nazionale al
fine di far sopravvivere le aziende agricole abruzzesi e nazionali che lavorano per loro e creano
economia, anzi sono il volano dell’economia italiana, cosa che nessun politico
di turno ha focalizzato. Se il nei prossimi giorni non si avranno risposte
certe saremmo costretti ad appuntire i nostri FORCONI”