SULMONA – Presentata interrogazione al Ministro Paola Severino da Carlo
Vizzini, capogruppo del P.S.I. in Senato, Presidente della Commissione Affari
Costituzionali, mantenendo fede all’impegno assunto dai socialisti a Sulmona. “In
occasione degli Stati Generali di Sulmona” si legge in una nota “Marco Di Lello
Vice Segretario Nazionale del P.S.I., annunciò, nel suo intervento, che il
P.S.I. avrebbe fatto propria la battaglia
per la sopravvivenza dei Tribunali
Abruzzesi e in particolare quello di Sulmona. Era una scelta naturale ispirata
ai valori tradizionali della cultura Socialista: uno dei principi fondamentali
della democrazia è il decentramento amministrativo (voluto nella carta
costituzionale proprio dai socialisti). Specie
in materia di servizi essenziali essi, piuttosto che essere rincorsi dai
cittadini, devono andare verso le popolazioni, e
E il disagio si pone specie in
Abruzzo che ne rappresenta l’esempio emblematico. Se qualcuno infatti, nelle
stanze dei bottoni della amministrazione, non si fosse mai chiesto quanto tali
provvedimenti di tagli draconiani non si riverberino sulle tasche dei
cittadini, può comodamente fare un tour turistico giudiziario in Abruzzo e si
renderebbe conto di quello che sta per succedere. Basta guardare la cartina
dell’Abruzzo per rendersi conto le 4 sedi di Tribunale superstiti (Capoluoghi
di provincia) resterebbero tutte comprese tra l’estremo nord della Regione
(L’Aquila e Teramo) e l’estremo est (Chieti e Pescara). L’estremo sud e
l’estremo ovest sarebbero del tutto sguarnite da sedi giudiziarie.
Si tratta di territori montani e
tutti con collegamenti viarii e ferroviari disagevoli e spesso impercorribili
per effetto delle avverse condizioni climatiche invernali.
A queste funzioni che pongono un
Tribunale a diretto contatto del cittadino, ci sono anche casi, come Sulmona,
dove esiste un supercarcere tra i più importanti d’Italia per grandezza e
sicurezza.
Infine notevoli territori
meridionali abruzzesi sono a stretto confine con aree a notevole rischio
criminalità e il cui propagarsi è certamente dissuaso e scongiurato dalla
presenza del Tribunale e dell’ufficio della Procura della Repubblica. Insomma
se, come sembra, il disegno ministeriale dovesse andare in porto l’Abruzzo si
troverebbe quindi con una vasta area del suo territorio totalmente sguarnita di
presidi giudiziari”
E’ per questo motivo che il Senatore
Vizzini ha presentato al Ministro della
Giustizia una interrogazione con la quale “
ritenuto che non è condivisibile affrontare i problemi del riordino
territoriale dei presidi giudiziari di primo grado e della razionalizzazione
delle spese di giustizia sull’onda di fenomeni particolari e contingenti, o,
peggio, in termini emotivi, aziendalistici o esclusivamente finanziari o, ancor
peggio, sulla base di pregiudiziali politiche o corporative; che i
problemi del riordino territoriale dei presidi giudiziari di primo grado
devono, invece, essere affrontati e risolti tenendo conto delle specificità dei
territori e nella stretta considerazione delle esigenze e dei sacrosanti
diritti delle popolazioni che li abitano; la Giustizia è,
innanzitutto, un servizio che deve essere il più possibile diffuso sul
territorio;” chiede di sapere:
“- quali criteri sono
stati adottati dal Ministro nella costituzione della commissione ministeriale
deputata alla attuazione della suddetta legge delega;
- se non ritiene che,
nella composizione di tale commissione, non sia necessario garantire una
rappresentanza equa e di pari dignità, oltre che di tecnici ministeriali, anche
della avvocatura (in particolare di quella rappresentativa dei cosiddetti
tribunali minori) e del personale dipendente di cancelleria e ausiliario,
affinchè in detta sede si possa tenere conto di tutti gli aspetti necessari ad
assumere le determinazioni de quibus, e affinchè siano parimenti rappresentate
le esigenze e le peculiarità di tutte le componenti concorrenti al
funzionamento della attività giudiziaria;
- quali criteri
vengono seguiti da detta commissione nella procedura di riordino delle sedi
giudiziarie, e, in particolare, se vengono adottati tutti i criteri previsti
dalla legge delega o se tali criteri vengono adottati in maniera settoriale e
parziale in ossequio più a evidenti esigenze di semplificazione e abbreviazione
dei tempi che allo spirito della legge delega;
- se in particolare
corrisponde al vero che detta commissione sta operando tenendo in esclusiva
considerazione solo il criterio demografico accingendosi a proporre la
soppressione tout court di Tribunali nel cui territorio ricada popolazione
inferiore a 200.000 abitanti;
- se non ritiene che
la eventuale parziale adozione dei criteri indicati nella legge delega de quo e
nella totale inosservanza di tutti gli altri, non sia in totale spregio del
dettato costituzionale, oltre che dello spirito delle legge medesima;
- se non ritiene
invero che la introduzione, all’interno della legge delega, di un numero di
criteri cospicuo e di cosi vario genere, non fosse destinata a effettuare,
nella scelta dei Tribunali da sopprimere, un adeguato filtro che tenesse conto
di tutta una serie di peculiarità quali le distanze delle popolazioni dai
Tribunali superstiti, le conformazioni orografiche, le altitudini, i
collegamenti infrastrutturali, la eventuale contiguità con territori ad alta
infiltrazione criminale e l’ eventuale rischio di contagio, la presenza o meno
di istituti penitenziari;
- se non ritiene
infine di dare un preciso indirizzo alla commissione de quo per una piena
attuazione della legge delega riferendo a conferma in Parlamento;
- se non ritiene di
salvaguardare la permanenza delle sedi Giudiziarie in regioni come l’Abruzzo
applicando i criteri della specificità territoriale e della situazione
infrastrutturale, così da tutelare
l’insopprimibile diritto alla giustizia incardinato nei principi espressi dagli
artt. 3, 24, 25 e 111 della Costituzione della Repubblica italiana;
- se non ritiene di
disporre l’ampliamento della circoscrizione giudiziaria di Sulmona,
estendendola al territorio della attuale sezione distaccata di San Valentino
(Trib.di Pescara) al fine di realizzare una ottimale allocazione delle risorse
finalizzandole al migliore esercizio della funzione giudiziaria nell’ambito
della Regione Abruzzo, con l’obiettivo di una rinnovata efficienza nei servizi
ai cittadini e di una efficace azione di contrasto alle attività criminali di
qualunque natura ed, in particolare, di quelle della criminalità organizzata.”.