E' stato evidenziato il disagio di circa cento dipendenti che si troverebbero costretti a trasferirsi nel capoluogo di provincia o a divenire pendolari, ma oltretutto il risultato finale di questa operazione - spiega una nota dell'Ente - e' un disservizio che si realizza nei
confronti della parte di territorio in cui c'e' piu' concentrazione di imprese. E' immaginabile l'aggravio di costi per poter adempiere all' osservanza delle norme dello stato da parte dei cittadini e per ottenere servizi che "ci riportano indietro di cinquant'anni" come affermato dal presidente Antonio Del Corvo. L'auspicio e' che gli indirizzi operativi decisi sui tavoli ministeriali lascino spazio a considerazioni di piu' alto profilo ispirate alle esigenze di una parte di provincia che ha necessita' della presenza in loco delle istituzioni e che, tra l'altro, registra anche una crescita demografica. La soluzione non e', dunque, l'accentramento, ne' e' dimostrato un risparmio globale di spesa, ma solo la produttivita' degli uffici puo' garantire i migliori servizi al cittadino.