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Patini, Bestie da Soma |
CASTEL DI
SANGRO. "La bellezza della realtà.
Patini, Crocetti e altri contemporanei". Non è solo un omaggio a Teofilo
Patini la mostra che ha aperto i battenti domenica nella pinacoteca di palazzo
de Petra a Castel di Sangro, ma è molto di più. è un
racconto a
più voci. Voci però prive di parola. Fatte di colore, forma, plasticità. è un percorso attraverso un secolo e
mezzo di arte che muove dal maestro sangrino, passa per il giuliese Venanzo
Crocetti e fa tappa su alcuni dei nomi più
significativi dell’arte contemporanea. “Organizzata dall'Associazione
culturale “Metamorphosis” e dalla
fondazione museo "Venanzo Crocetti" di Roma” spiega Lino Alviani,
direttore artistico della pinacoteca Patiniana “la mostra era stata pensata per
l’arrivo in paese di “Bestie da soma”, un modo in più per rendere omaggio al
maestro
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Patini, Pulsazioni e palpiti |

sangrino del quale questa pinacoteca conserva una trentina di opere. Un
doveroso ringraziamento per la realizzazione di questa esposizione va all’ex
sindaco, Roberto Fiocca”. Oltre ai quadri di Patini e di suoi allievi, in
esposizione permanente a palazzo De Petra ancora "Bestie da soma".
Pittura sociale per la monumentale opera del 1886, da cui si discostano le
quattro tele di soggetto sacro, recuperate dopo il terremoto dell’Aquila, e ora,
per la prima volta in mostra, dopo il restauro da parte della Fondazione
Crocetti. Si tratta di: '"Angelo Custode", il quadro due anni fa custodito
negli uffici della presidenza della Provincia in piazza Palazzo, e di "Anime
del purgatorio", "Immacolata Concezione e Santi" e "San
Carlo Borromeo comunica gli appestati", tre oli su tela provenienti dalla Chiesa di
Santa Maria dei Raccomandati di San Demetrio ne' Vestini. In un dialogo
geografico, formale e ideale con quelle del maestro sangrino si pongono poi
alcune delle più interessanti sculture di Venanzo Crocetti. “Egli avrebbe
accolto come un doveroso omaggio l’invito ad esporre le sue opere a fianco
delle opere di Patini” scrive nel catalogo della mostra l'onorevole Antonio
Tancredi, presidente della Fondazione Crocetti “del quale condivideva non solo
lo stile artistico, ma anche i temi dolorosi delle opere, aventi per oggetto la
fatica, la sofferenza, la povertà delle genti d’Abruzzo dell’epoca”. Sculture
che rappresentano una fase importante dell’attività artistica del giuliese. Si
pensi alla “Modella in riposo” (1951), o al "Balletto antico" (1940)
o ancora al "Bacco" (1956) o a
"L'incendio" (1945). In una carrellata reale e ideale attraverso la
realtà, le sue mille sfaccettature, in quel perenne dialogo che da sempre
informa l’arte. Lungo quel percorso da cui siamo partiti. Quel percorso che, a
palazzo De Petra, si nutre, poi, ancora, della lezione di altri maestri del
Novecento italiano da Sironi, a Chia da Prampolini a Manzù, Brindisi, Falconi,
Calabria, Vespignani, Greco, Ricca, Maccari, Guttuso, Pesce, fino ai peligni
Bultrini e D'Acchille. La mostra
"La bellezza della realtà" rimarrà aperta fino al 15 gennaio con il
seguente orario: mercoledì-domenica 16,30 – 18,30; venerdì-domenica anche 10,30
– 12,30.
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Lino Alviani direttore artistico pinacoteca |