TRASACCO - Una delegazione di allevatori abruzzesi si e' recata questa mattina a Roma, davanti al ministero dell'Ambiente in via Cristoforo Colombo, per protestare contro le modalita' di indennizzo che il Parco nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise adotta in caso di predazioni ai vitelli da parte della fauna selvatica. A capo della delegazione c'e' Giuseppe Tatangelo, 47 anni di Trasacco, che ha portato con se un vitellino sbranato dai lupi nella notte tra sabato e domenica, fatto avvenuto nella fascia di protezione esterna del Parco nazionale sui monti a ridosso di Trasacco.
"Quattro veterinari - afferma l'allevatore Giuseppe Tatangelo - hanno refertato che il vitellino e' stato ucciso e parzialmente sbranato dai lupi, mentre le due guardie del Parco sostengono che non ci sono segni di predazione. Alle mie rimostranze durante il sopralluogo avvenuto domenica hanno minacciato di arrestarmi". L'allevatore vuole porre il caso all'attenzione della direzione conservazione natura del Ministero affinche' vengano adottate tutte le misure a salvaguardia degli allevatori. "Qualcuno deve spiegarci - conclude Tatangelo - perche' i veterinari rilevano un fatto mentre le guardie del parco, che non hanno specifiche competenze in medicina, rilevano l'opposto. Per questo ho portato il vitellino sbranato, cosi chi vuole potra' fare ulteriori accertamenti".
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