SULMONA – Siano pure turismo e commercio i settori su cui l’economia
deve far leva per il rilancio del territorio, grande rilievo, per il Pd, hanno le piccole e medie imprese, che rappresentano
il 95% dell'imprenditoria abruzzese, occupando due terzi degli
addetti nel privato. Ridare vita al lavoro autonomo e alla microimpresa,
attraverso la modernizzazione della burocrazia, incentivi fiscali,
accelerazione dei bandi sull’innovazione, riduzione e potenziamento consorzi
fidi, risparmi sull’energia e creazione di nuove aziende per giovani
imprenditori. Sono le proposte targate Pd emersenella conferenza regionale che si è svolta ieri
fino a tardi nella sede della
Comunità montana peligna.
“Nel post Berlusconi anche il governo
regionale deve aprirsi al dialogo con le opposizioni” ha detto Silvio paolucci,
segretario regionale di Partito. “E’ importante che le proposte per il lavoro
autonomo e le piccole imprese partano da un’area depressa come quella peligna
che dev’essere inserita in un contesto regionale” ha affermato Antonio Carrara,
presidente della Comunità Montana Peligna. Ad introdurre i lavori il segretario
cittadino Pd Andrea catena, seguito da Giuseppe Di Luca, componente della
Commissione Attività produttive del Consiglio regionale, e da Aldo Ronci, del
Centro Studi CNA Abruzzo, il quale, dati alla mano, ha illustrato come in questi ultimi dieci anni
l’ Abruzzo ha registrato un calo economico notevole, da “locomotiva del mezzogiorno” è diventata uno dei fanalini di coda
dell’Italia, riportando una media delle variazioni de PIL di -0,2 per cento al di sotto cioè delle regioni del mezzogiorno. Le conclusioni
sono state affidate a Stefano Fassina, della Segreteria nazionale e responsabile del Dipartimento
Economia e lavoro del Pd, giunto in città a serata inoltrata. Folta la platea, presenti dirigenti regionali e
locali del partito, iscritti e simpatizzanti oltre a rappresentanti di tutte le
principali associazioni di categoria, titolari di piccole e medie imprese
provenienti dall’intera regione.