soldati tedeschi trucidarono 128 persone, tra cui 34 bambini al di sotto dei 10 anni e un bimbo di un mese e 60 donne, senza motivazioni documentate, ma per il semplice sospetto che la popolazione civile sostenesse i partigiani. Fu una strage commessa dai nazisti durante il periodo di occupazione in Italia.
Nel corso della
mattinata di domenica è andata in scena, al
cospetto del Sacrario delle vittime
della strage dei Limmari, la lettura spettacolo liberamente tratta dal
libro “I ragazzi che dicevano okay” di Remo Rapino, “Sei
storie, sei voci, un'unica melodia: l’ardore di chi le ha vissute e l’urgenza
di raccontarle”, per la regia di Eva Martelli della Compagnia teatrale “Il
Piccolo Resto” dell’Aquila, l’assistenza alla regia di Valentina Massari, con
Emanuela D’Ortona, Paola Ferretti, Paola Mantini, Barbara Nervegna, Paola
Smerilli (a cura dell’Ass.Culturale L’Altritalia di Lanciano).
Nel tardo pomeriggio
al via la Fiaccolata
del Ricordo che, risalendo di casolare in casolare, luoghi della strage, ha
raggiunto il Sacrario, davanti al quale i ragazzi hanno letto i nomi di tutte
le vittime dell’eccidio nazista.
“Io
credo che sia assolutamente importante che tanti ragazzi abbiano partecipato
alla manifestazione con l’intento di “conoscere, incontrare e ascoltare” persone
e luoghi simbolo della Memoria della
nostra Terra” ha commentato il professor Luciano Biondi, storico. “E’ la speranza che ciò che è stato non venga
dimenticato e che al contrario continui a vivere nelle coscienze delle giovani
generazioni, che sapranno farne tesoro per se stesse e per coloro che verranno
ancora dopo di loro. Un popolo, una comunità, una nazione che ignora il proprio
passato, è un popolo, è una comunità, è una nazione che non ha e non potrà
avere futuro”. g.s.