L'AQUILA - "Si e' evidenziato un quadro drammatico di disgregazione delle istituzioni locali per l'assenza di una significativa politica di sostegno della vita della montagna abruzzese. Lo Stato e la Regione Abruzzo, piu' che chiudere le Comunita' Montane, con la creazione di una nuova governance regionale, ha completamente abbandonato ogni impegno per individuare forme di sostegno ai Comuni e la definizione di adeguate politiche per la montagna, che altre Regioni (vedi Lombardia, Veneto, Toscana) hanno rilanciato con convinzione. Ho proposto una
sottocommissione del Consiglio regionale che, con l'assessore Masci e la Direzione competente, affronti con determinazione il problema, insieme ai Sindaci, all'autonomie ed alle forze sociali produttive della montagna abruzzese". Queste le dichiarazioni del vice presidente del Consiglio regionale Giovanni D'Amico (Pd) al termine della Seconda Commissione consiliare che , nella seduta odierna, ha ricevuto in audizione l'assessor Carlo Masci, e l'UNCEM Abruzzo. La Commissione, su indicazione del vice presidente, ha nominato una sottocommissione che in collaborazione con l'assessore Masci e la Direzione Enti Locali e l'Unione dei Comuni Montani d'Abruzzo, ridisegni un nuovo assetto istituzionale della montagna abruzzese per andare oltre l'attuale fase di cessazione delle Comunita' Montane in un quadro di adeguato sostegno alla riorganizzazione degli assetti istituzionali ed economici nei territorio montani.
La costituzione di una Sottocommissione - aperta ai rappresentanti di Uncem, Anci e Assessorato regionale al Bilancio - per elaborare un documento politico di indirizzo che delinei, definitivamente, l'orientamento della Regione sul futuro delle Comunita' Montane abruzzesi. E' stato deciso nel corso della seduta odierna della Seconda Commissione (Governo del Territorio, Enti Locali), a cui hanno partecipato l'assessore regionale Carlo Masci, il presidente dell'Uncem Diego Gasbarri e i presidenti delle Comunita' Montane della regione. Durante la discussione e' stato fatto il punto sulle problematiche che gli enti montani si trovano ad affrontare dopo i tagli alle dotazioni finanziarie stabiliti dalla normativa nazionale sui risparmi di spesa. Una situazione che, secondo i presidenti, rischia di aggravare ulteriormente il divario tra i territori costieri e quelli dell'entroterra abruzzese, aumentando i rischi dello spopolamento. "Il punto - ha spiegato Luca Ricciuti, presidente della Seconda Commissione - e' che bisogna decidere cosa fare delle Comunita' Montane e quale sara' il loro ruolo nei prossimi anni. A mio parere si tratta di enti indispensabili, che svolgono un ruolo irrinunciabile per le popolazioni delle aree interne, soprattutto di quelle che vivono nei piccoli Comuni, a cui vengono garantiti servizi che altrimenti non potrebbero essere erogati ai cittadini. E' pero' fondamentale studiare attentamente e complessivamente tutti gli aspetti di questa materia, verificando una serie di tematiche, a partire dalla duplicazione di funzioni con altri enti sovracomunali, che portano a sprechi e inefficienze. Ritengo che la scelta di istituire una Sottocommissione specifica sulle Comunita' Montane, sia quella piu' opportuna per confrontare le diverse esperienze e condividere le buone prassi. E penso possa essere un'ottima base di partenza anche per elaborare la nuova 'Legge sulla Montagna'".
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