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lunedì 22 agosto 2011

PICCOLI COMUNI IN CERCA DI RESIDENTI

PESCARA -  Per sopravvivere a manovre e accorpamenti i 14 comuni della provincia di Pescara con meno di mille abitanti che rischiano di scomparire e di essere accorpati si ribellano al progetto del governo e cercano nuovi abitanti. Oggi hanno lanciato l'idea nel corso di una conferenza stampa e hanno spiegato che nei prossimi giorni illustreranno nel dettaglio le iniziative che intendono intraprendere. Hanno preannunciato ai giornalisti che "chi decidera' di portare la residenza in uno dei nostri paesi avra' degli incentivi", ancora allo studio. Per contrastare il progetto del governo questi piccoli centri aderiranno alle varie manifestazioni in programma in Abruzzo e fuori: il 26
agosto saranno a Roma mentre il 3 settembre, alle 10, saranno all'aeroporto d'Abruzzo con tutti i sindaci abruzzesi che rischiano lo stesso destino. Questa mattina, intanto, sono stati ricevuti dal prefetto di Pescara, Vincenzo D'Antuono.
"Siamo offesi dal decreto", ha detto Antonio Di Marco, sindaco di Abbateggio parlando a nome dei 14 sindaci della provincia di Pescara che rischiano di scomparire per essere accorpati. "Ci trattano come se i piccoli comuni fossero responsabili del deficit ma non e' affatto cosi'. In realta' basterebbe tagliare tre deputati per avere lo stesso risparmio. Non e' cosi' che si risolvono i problemi dell'Italia e Bossi avrebbe potuto risparmiarsi questa proposta di Ferragosto. Il governo si ravveda, quindi, e non proceda per messaggi spot". Gianluca Chiola, del comune di Castiglione a Casauria, ha sottolineato il ruolo dei sindaci nei piccoli comuni: "Gli amministratori, ha detto, si occupano costantemente dei problemi degli anziani, d'inverno spalano la neve e d'estate sfalciano l'erba. Se si vuole puntare ad una razionalizzazione della spesa si dovrebbe partire dall'alto e non dai piccoli comuni. Chi ha messo a punto la manovra e' un extraterrestre. Se questo doveva essere un regalo per i 150 anni dell'Unita' d'Italia, davvero un bel regalo". I 14 Comuni a rischio sono: Abbateggio, Brittoli, Carpineto della Nora, Castigilione a Casauria, Corvara, Pescosansonesco, Pietranico, Roccamorice, Salle, Sant'Eufemia a Maiella, Serramonacesca, Turrivalignani, Vicoli e Villa Celiera. Tra le iniziative pubbliche sull'accorpamento dei piccoli comuni anche delle assemblee pubbliche per sensibilizzare la cittadinanza, la convocazione di consigli straordinari, il coinvolgimento dei parlamentari.

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