SULMONA - Solleva malcontento il sindacato dei medici, Anaao, circa il caso sanità nel territorio di casa nostra, richiedendo maggior attenzione per le condizioni in cui versa l'ospedale peligno, sollecitando amministratori, politici e anche cittadini. Evidenziano come sian o “gravi" le difficoltà quotidiane che vivono gli
operatori del presidio ospedaliero “destinato alla chiusura”. “Mancano
interventi di manutenzione ordinaria, strutturale e strumentale, che limitano
le quotidiane attività sanitarie. In particolare” precisano i medici “risulta
che le ditte locali si rifiutano di offrire ulteriori prestazioni alla ASL a
causa della mancata liquidazione del pregresso, con evidenti ripercussioni
sull’economia locale e disservizi nella gestione sanitaria.
Progressivamente
nel corso degli anni sono state sottratte risorse umane e professionali,
mediche ed non, con gravi ripercussioni sul regolare funzionamento di vari
servizi. Mancano investimenti significativi su nuove apparecchiature sanitarie,
con progressivo degrado della qualità delle prestazioni offerte. Nulla è dato
sapere sulle unità operative complesse, dotate di primario, che rimarranno nel
presidio peligno, ma è forte il sospetto che nello scontro ciclopico tra L’Aquila ed Avezzano, sarà Sulmona ad essere
penalizzata: di certo è inconcepibile un presidio privo di direttore sanitario,
o servizi portanti come Laboratorio Analisi e Radiologia sprovvisti di primario”.
“Dopo la manifestazione pubblica del 19 aprile in difesa dell’ospedale di
Sulmona, che ha visto una ampia partecipazione della cittadinanza, sulle problematiche
sanitarie della Valle Peligna è caduto l’oblio. Il 14 luglio scorso, in una
riunione a porte chiuse con pochi eletti, si è data dimostrazione di come la
politica riesca a modellare a suo piacimento gli animi più ribelli. Infatti si
è rinnovata la promessa da parte del presidente della Regione Chiodi della
realizzazione di un nuovo ospedale, accompagnata dalla anticipazione del
Direttore Generale della ASL Silveri della prossima stesura di un bando di gara
per il reperimento di strutture private in grado di ospitare le unità operative
esistenti del presidio ospedaliero di Sulmona. Questo ha comportato la piena soddisfazione
degli intervenuti, assenti i medici, circa gli interrogativi e le perplessità
esistenti. Il sindacato medico non può restare in silenzio dopo questi
comportamenti, perché è evidente la costante, progressiva e scientifica
riduzione dell’attività ospedaliera”.
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