SCANNO - “Un’ipotesi campata in aria”. E’ così che il consigliere comunale di Scanno e consigliere provinciale, Amedeo Fusco, definisce la proposta di applicare una tassa di soggiorno per alberghi e ristoranti scannesi, avanzata dal vicesindaco durante l’ultima seduta del Consiglio comunale dei Scanno. “In un momento affatto difficile per l’economia scannese” scrive Fusco in una nota “la proposta estemporanea del vicesindaco sull’imposta di soggiorno per le attività ricettive scannesi non può assolutamente trovarci d’accordo. E’ l’ennesima prova di una distanza dalle esigenze e dai bisogni concreti della gente”. Nell’ultimo
Consiglio comunale, dove è passato all’unanimità un ordine del giorno che permetterà, previa modifica del regolamento, di ridurrela Tarsu alle famiglie con un reddito inferiore a 15 mila euro, ai pensionati ultrasettantenni, alle famiglie con capofamiglia disoccupato o in c.i.g. il vicesindaco lanciava il progetto della nuova tassa. “Al sindaco Giammarco e al suo vice” afferma Amedeo Fusco “sfugge che l’imposta di soggiorno non può applicarsi a Scanno, dal momento che la legge che la istituisce la prevede, dopo concertazione con le associazioni di categoria, solo per i Comuni capoluogo di Provincia, per i comuni facenti parte di Unioni di Comuni –e non è il caso di Scanno- e per quei paesi inseriti come località turistiche nell’apposito elenco regionale -e in Abruzzo, a quanto ci risulta, questo elenco non sarebbe ufficialmente istituito” continua il consigliere comunale che, in conclusione annuncia “stiano tranquilli gli operatori economici, noi stiamo con loro e cercheremo di impedire in ogni modo che simili iniziative divengano realtà”.
Consiglio comunale, dove è passato all’unanimità un ordine del giorno che permetterà, previa modifica del regolamento, di ridurre
Nessun commento:
Posta un commento