Inoltre, trattandosi di persone che hanno completato il ciclo vaccinale nei mesi scorsi, la ASL è già in possesso di tutti i dati necessari per una convocazione diretta; dunque è possibile che, a distanza di un anno, non si riesca a pianificare la somministrazione della dose aggiuntiva che tenga conto dei tempi in cui è stata somministrata la precedente, definendo un programma dettagliato dei soggetti vulnerabili che verranno vaccinati e contattando direttamente i destinatari del vaccino uno a uno?La troppa e frammentata comunicazione, le diverse modalità di prenotazioni che si stanno succedendo, generano solo tanta confusione e la popolazione viene lasciata in piena incertezza e smarrimento e ciò lo dimostrano le numerose chiamate che ogni giorno riceviamo sulle modalità da seguire.Colgo inoltre l'occasione, visto che lo ha sostenuto anche il Consiglio Comunale di Pescara votando all'unanimità un ordine del giorno proposto dal gruppo del Partito Democratico, per ribadire l'assurdità della scelta di costringere i pescaresi a recarsi all'Outlet di Città Sant'Angelo per la somministrazione della terza dose. Leggiamo sulla stampa che il centro vaccinale al Pala Becci del porto turistico riaprirà entro dicembre; possibile che per due mesi non si riesca a individuare un altro spazio facilmente accessibile da adibire a hub per la somministrazione del vaccino?Si cerchi - e si trovi - subito una soluzione diversa dall'Outlet di Città Sant'Angelo, perché è impensabile che non sia stato previsto un centro vaccinale per il capoluogo di provincia, in cui, tra l'altro, risiede più di un terzo dell'intera popolazione provinciale, costringendo proprio le categorie che hanno maggiori problemi di spostamento, soggetti fragili, over 80 a raggiungere Città Sant'Angelo, operazione resa ancor più ardua dai cantieri presenti sulla circonvallazione".
Il Consigliere regionale Antonio Blasioli
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