La scena, carica di emozione, ha preso forma attraverso i volti dei protagonisti che interpreteranno i personaggi della Natività. Al centro di tutto, la Madonnina: Maria Stella Ferrara, 16 anni, studentessa del liceo scientifico di Castel di Sangro, che ha parlato con una maturità sorprendente del significato del suo ruolo.
«Per me, che sono di Rivisondoli, è un onore e una responsabilità vestire i panni della Madonnina» ha detto, con la voce ferma e lo sguardo che brillava d’emozione. «In un mondo devastato dalle guerre, spero possa partire proprio da qui un messaggio di pace e fratellanza». Un desiderio che porta con sé fin dall’infanzia, quando il fratellino fu scelto come Bambinello nell’edizione 2014.
Accanto a lei, Giulio Santoro, 33 anni, di Popoli, studente dell’Università dell’Aquila, interpreterà San Giuseppe. E poi la Madonna dell’Annunciazione, affidata alla giovane rivisondolese Federica Como, 17 anni; l’Arcangelo Gabriele, impersonato da Giulia D’Eramo, 13 anni di Pescocostanzo; e gli angeli Sofia D’Eramo, 10 anni, e Camilla Monaco, 17, entrambe chiamate a dare forma alla parte più luminosa e spirituale della rappresentazione.
Il cuore della scena, come ogni anno, sarà il Bambinello, interpretato dall’ultimo nato del paese: Andrea Raucci Martini, venuto alla luce il 5 settembre scorso. Un simbolo tenero e potente della continuità.
A custodire con cura la tradizione sarà ancora una volta Patrizia Ferrara, costumista e anima del Presepe Vivente da oltre trent’anni, mentre il servizio di protezione civile PIVEC di Castel di Sangro garantirà la sicurezza operativa dell’evento.
Ma il 2025 rappresenta soprattutto un anno di svolta. Per volontà del direttore artistico Geppy Lepore e del presidente dell’organizzazione Pasquale Del Cimmuto, il Presepe Vivente apre i suoi confini e coinvolge attivamente le scuole abruzzesi in un percorso creativo dedicato alla storica rappresentazione. Gli studenti saranno chiamati a realizzare opere e progetti ispirati alla Natività rivisondolese, dando vita a un dialogo tra generazioni che guarda al futuro senza smarrire l’eredità del passato.
Così, a settantacinque anni dalla sua prima edizione, Rivisondoli riafferma il suo ruolo nella storia del Presepe Vivente italiano. Una storia che continua a emozionare, a riunire la comunità e a raccontare, con la semplicità e la forza del rito, la bellezza di un Natale che accompagna il paese da tre quarti di secolo. Un Natale che ogni anno si rinnova, e ogni anno sembra sorprendere ancora.



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