L’iniziativa rientra nel progetto In Abruzzo Comunità Accoglienti e nel PSC Piano Sviluppo e Coesione del Ministero del Turismo, ed è stata resa possibile grazie al sostegno di partner territoriali quali l’USRC – Ufficio Speciale per la Ricostruzione dei Comuni del Cratere e il Comune di Tione degli Abruzzi.
Nel corso della giornata sono state moltissime le persone arrivate da tutto l’Abruzzo e non solo. Alcune hanno portato con sé le proprie coperte di famiglia, aggiungendole a quelle custodite dagli abitanti di Goriano Valli. Un gesto semplice ma potente che ha trasformato il paese in un paesaggio narrativo diffuso, dove ogni coperta ha contribuito a comporre una trama più ampia, capace di superare confini geografici e generazionali.
L’intera iniziativa si è svolta all’interno del MuDi – Museo Diffuso del Sirente Velino, non come semplice cornice, ma come spazio vivo di pratica culturale, in cui il patrimonio non viene soltanto conservato, ma continuamente riattivato attraverso la partecipazione delle comunità.
In questo senso, come sottolinea Fausto Di Giulio, fondatore e curatore del MuDi,
“ogni oggetto racconta la storia di chi l’ha posseduto e porta con sé dei valori. La coperta abruzzese narra il passaggio silenzioso delle generazioni, i legami profondi con la famiglia e con la propria terra, lontana per chi è stato costretto a emigrare. Racconta i sogni di chi si sposava, custoditi negli auguri dei genitori che la donavano, e il tempo che scorre senza riuscire a spezzarli. Per il MuDi, i colori e i disegni delle coperte abruzzesi rappresentano valori universali: la bellezza, la diversità e il rispetto tra le generazioni.”
Il senso della casa e del paese come luogo vivo, abitato e relazionale, è emerso con forza restituendo il ruolo di spazio capace di accogliere e generare nuove connessioni.
Secondo Maria Grazia Guidone, Consigliera delegata della Cooperativa di Comunità Cuore delle Valli e ideatrice dell’evento insieme alla comunità di Goriano Valli, “Ju Sbanment è stato una sorpresa, che dimostra come la memoria diventa davvero patrimonio quando viene condivisa e rinnova le emozioni”.
Durante il pomeriggio, il racconto si è arricchito di contributi culturali contemporanei: Anna Lebedeva, direttrice di Abruzzissimo Magazine, ha richiamato il ruolo storico dell’industria laniera nello sviluppo economico e sociale dell’Abruzzo, mentre Eleonora Moreschini, fashion designer, ha proposto una rilettura della coperta come oggetto capace di dialogare con il presente attraverso nuovi linguaggi e reinterpretazioni.
La giornata si è poi conclusa con l’assegnazione del premio “L’Abruzzese in ogni casa”, pensato non come competizione estetica ma come riconoscimento simbolico delle storie, dei viaggi, delle partenze e dei ritorni custoditi nelle trame delle coperte. Tra i premiati anche Gino Bucci, creatore della seguitissima pagina social “L’abruzzese fuori sede”, per la sua capacità di raccontare l’identità abruzzese con ironia e profondità, facendola entrare idealmente nelle case di chi è partito e di chi è rimasto.
Le coperte esposte continueranno a essere valorizzate anche online attraverso una premiazione diffusa sui profili social del MuDi – Museo Diffuso del Sirente Velino e della Cooperativa di Comunità Cuore delle Valli.
Ju Sbanment si configura oggi come una pratica culturale aperta e replicabile, capace di trasformare un gesto antico in uno strumento contemporaneo di rigenerazione, dialogo e riattivazione dei borghi interni, in piena sintonia con il percorso di L’Aquila Capitale Italiana della Cultura 2026.
A Goriano Valli, domenica, le coperte non hanno solo raccontato il passato: hanno indicato una direzione possibile per il futuro".


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