"Mi sono occupato e continuerò ad occuparmi del cantiere perché questo è esattamente il compito di un Consigliere regionale, soprattutto quando si parla di fondi pubblici e di un presidio fondamentale per il territorio – sottolinea Di Marco - . Il ritardo viene attribuito a un'"anomalia" progettuale, ma nessuno aveva comunicato nulla ai cittadini fino ad oggi. E ciò salta fuori solo dopo tante richieste ignorate. Ora chiedo risposte concrete: sullo stato del cantiere, sui motivi reali del ritardo e sui tempi di consegna. Risposte doverose, perché nel presidio di Popoli Terme pazienti e operatori continuano a lavorare in condizioni difficili che ho potuto verificare di persona più volte e che non sono accettabili.
Tanto e tale silenzio è un'offesa non solo ai pazienti e al personale, ma anche al Consiglio regionale che tramite la commissione ha ritenuto giusta la mia istanza e ha votato all'unanimità la risoluzione che aveva l'obiettivo di garantire il rispetto dei tempi, evitare disagi all'utenza e vigilare sulla corretta esecuzione dei lavori. Ho inviato 24 pec tra il 20 ottobre e ieri, senza ottenere risposta, resta grave che sia stato necessario sollecitare arrivare a ciò per smuovere le acque. Continuerò ad occuparmi dei lavori finché non verranno chiariti: tempi certi per il completamento dei lavori; numero e presenza giornaliera del personale in cantiere; motivazioni puntuali delle lungaggini registrate. Parliamo di un ospedale, non di un'opera qualsiasi. Ogni ritardo, ogni silenzio, ogni omissione pesa sulla salute dei cittadini. La ditta appaltatrice e la ASL hanno il dovere di collaborare con le istituzioni, non di sottrarsi al confronto o di rispondere con toni sminuenti. È anche una questione di trasparenza che in questo caso non è stata assicurata, per non parlare del senso di responsabilità verso la comunità".
.jpeg)
.jpeg)


.jpeg)
Nessun commento:
Posta un commento