Un segnale forte è arrivato anche dai giovani di ANGA, con l’intervento del presidente Erminio Pensa, che ha parlato di entusiasmo e disillusione: «La burocrazia è diventata una tassa. Gli adempimenti si moltiplicano e perfino i tecnici fanno fatica a seguirci». Pensa ha denunciato la perdita di seminativi, le difficoltà della zootecnia e l’insostenibilità delle nuove procedure sulla fauna selvatica, chiedendo politiche realmente orientate al ricambio generazionale.
L’Assessore regionale Emanuele Imprudente ha valorizzato il ruolo del confronto con l’organizzazione. «Con Confagricoltura il dialogo non è mai formale ma operativo», ha dichiarato, richiamando la visione del Direttore Fabrizi sull’esigenza di “costruire un cibo democratico”. Imprudente ha rivendicato le battaglie portate avanti “mettendoci la faccia”, soprattutto su fauna, rischio, acqua e sistemi irrigui, confermando l’avanzamento del progetto Irriguo del Fucino e la necessità di strumenti moderni, accessibili e sostenibili per imprese sempre più strutturate. L’assessore ha ribadito che «l’agricoltura non è hobby: è industria, filiera, valore» e che occorre garantire condizioni simmetriche tra imprese, ambiente e regole.
Il presidente nazionale Massimiliano Giansanti ha allargato lo sguardo alla politica agricola europea. «La PAC non può diventare un reddito di cittadinanza», ha detto, sottolineando come la presenza di beneficiari non professionali alteri l’impianto originario della politica comunitaria. Giansanti ha affermato che l’Italia porterà una posizione chiara sui tavoli che contano, chiedendo una PAC forte, orientata all’innovazione, alla competitività e alla semplificazione. Ha richiamato inoltre il ruolo strategico delle TEA, dell’agricoltura 4.0 e dell’integrazione fotovoltaica, accogliendo positivamente la proroga dell’esenzione IRPEF.
Il Sottosegretario Luigi D’Eramo ha confermato la linea del Governo contro la proposta di riforma del bilancio agricolo post 2027. «La PAC deve restare forte e indipendente. Disperderla in un fondo unico significherebbe indebolire l’agricoltura italiana ed europea», ha affermato, garantendo un impegno costante nel confronto con la Commissione.
A portare i saluti della città è intervenuto l’Assessore all’Agricoltura del Comune dell’Aquila Fabrizio Taranta, che ha raccolto le preoccupazioni espresse dal territorio. «La nuova PAC così com’è rischia di soffocare le imprese con burocrazia e incertezze», ha sottolineato, assicurando la piena collaborazione dell’amministrazione comunale.
La presenza istituzionale si è completata con la presenza della Presidente della Camera di Commercio Gran Sasso d’Italia Antonella Ballone, a sottolineare il sostegno del sistema camerale alle filiere agricole, della Consigliera regionale Maria Assunta Rossi, di Dino Iacutone per la Provincia dell’Aquila e del Presidente del Consorzio di Bonifica Ovest Giancarlo Di Pasquale, insieme a numerosi rappresentanti di enti, consorzi e imprese.
L’Assemblea ha restituito un quadro nitido, il sistema agricolo abruzzese chiede scelte rapide, strumenti funzionali e una governance capace di affrontare rischi, mercati e transizioni senza lasciare indietro le imprese. La partecipazione straordinaria degli imprenditori agricoli e il confronto diretto con tutti i livelli istituzionali hanno confermato il ruolo di Confagricoltura L’Aquila come presidio tecnico e politico imprescindibile per il territorio. L’organizzazione continuerà a presidiare i tavoli regionali e nazionali con una chiara missione, ridare competitività al settore, rimettere al centro la produzione, sostenere chi lavora nelle avversità ogni giorno e pretende una politica agricola all’altezza delle sfide presenti e future".
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