Tale classificazione è basata su prove certe delle molestie olfattive denunciate da oltre 600 segnalazioni da parte dei cittadini e dalle ispezioni eseguite dall’ Arta con rilievi e nuovi monitoraggi.
Segnaliamo l’urgenza alla Pubblica Autorità e agli enti preposti per intervenire nel merito della vicenda di seguito descritta per la presenza di condotte che riteniamo contrarie alla legge e lesive alle attività e la salute dei cittadini. Bisogna sventare il rischio che la Valle Peligna diventi la discarica "a basso costo" della PROVINCIA o della REGIONE, che nessuno in Abruzzo vuole, per questo il comitato, SULMONA ormai ha già dato tanto in termini di territorio e di inquinamento, bisognerà delocalizzare la discarica in un luogo lontano dai centri abitati e comunque ottimizzare il conferimento e la lavorazione dei rifiuti utili al riciclaggio. Cosa che nessuna delle tre ultime amministrazioni è riuscita a fare e non vi è neanche il sentore di fare".
Alla PREFETTURA DELL'AQUILA Corso Federico II , 9 – 67100 L'Aquila protcivile.pref_laquila@interno.it protocollo.prefaq@pec.interno.it Al Sindaco Comune di Sulmona E p.c. Seconda Commissione Ambiente Comune di Sulmona protocollo@pec.comune.sulmona.aq.it
ARTA- Distretto Provinciale Di L’aquila Via Rodolfo Volpe snc 67100 Monticchio protocollo@pec.artaabruzzo.it
PARCO MAIELLA MORRONE pnm@pec.parcomaiella.it
ASL 1 protocollogenerale@pec.asl1abruzzo.it ISPRA Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale Via Vitaliano Brancati 48 - 00144 ROMA Fax (+39) 0650072916 protocollo.ispra@ispra.legalmail.it
RICHIESTA CHIARIMENTI E DI INTERVENTO DI COMPETENZA RELATIVI ALL'IMPIANTO COGESA SPA, LOC. NOCE MATTEI VICENNE, FRAZ MARANE COMUNE DI SULMONA CON RIFERIMENTO ALL’INQUINAMENTO ATMOSFERICO, DEL SUOLO E DELLE ACQUE.
L’ultimo scorcio d’ estate sta diventando una tortura per noi cittadini residenti sottoposti ad una forte recrudescenza delle molestie olfattive prodotte dalla discarica di NOCE MATTEI Vicenne Il fastidio fisico aumenta sapendo che il sito è stato ora classificato come potenzialmente contaminato come è emerso dal rapporto 2020/2023 sullo stato delle bonifiche in Italia recentemente pubblicato dalla banca data nazionale MOSAICO. Tale classificazione è basata su prove certe delle molestie olfattive denunciate da oltre 600 segnalazioni da parte dei cittadini e dalle ispezioni eseguite dall’ Arta con rilievi e nuovi monitoraggi.
C.F.: 92032410661 - Via Della Rocca, 64 - 67039 Sulmona Tel 3703303788 – 3283347038 - PEC: comitato.morrone.sulmona.vallepeligna@pec.it
Segnaliamo l’urgenza dell'intervento della Pubblica Autorità per intervenire nel merito della vicenda di seguito descritta per la presenza di condotte che riteniamo contrarie alla legge e lesive alle attività e la salute dei cittadini, per la citata discarica sita in una zona molto limitrofa alle abitazioni, inizialmente nata per servire la città di Sulmona, attualmente serve “67” comuni, compreso il capoluogo (L’Aquila) per tutta la sua indifferenziata. PREMESSO CHE: Gli effluvi provenienti dalla discarica hanno imposto immediate e approfondite analisi sulla qualità dell’aria - per ultima la relazione ARTA, del dicembre 2023, richiesta dal Comune di Sulmona, in cui è stato analizzato il fenomeno delle molestie olfattive emanate che producono un abbassamento della qualità oltre che un forte disagio della vita dei residenti. Il fenomeno è certificato, quantificato e geo referenziato. Ma manca a nostro avviso l'analisi chimica degli effluvi, considerato che gli ultimi, molto esigui, sono stati fatti appena dopo la reclamata copertura del cumulo di rifiuti, nonché quelle attuali del terreno e delle falde acquifere, che possano consentire o escludere la relazione tra questo fenomeno e l'aumento delle patologie cancerogene nella zona. In primo luogo, viene elusa la condizione contenuta nel provvedimento autorizzativo regionale PAUR rilasciato con DD DPC002/PAUR/25 del 31/12/2021 al quale la COGESA deve rigorosamente attenersi, garantendo efficienza, sostenibilità ambientale, essendo imputabile tali emissioni a 3 sorgente emissive: 1- il biofiltro a servizio dell'impianto di TMB; 2- al corpo della discarica; 3- i cassoni raccolta umido (FORSU). Tutti di competenza gestionale del COGESA. Una ulteriore certificazione dei danni ambientali provocati dalla discarica viene fornita dai controlli certificati dall'ARTA sempre di fine 23, relativamente alla presenza di metalli pesanti ( ferro manganese oltre al tetracloroetilene) inquinanti nei campioni di acqua sotterranea che scorre abbondante al di sotto del corpo della discarica. In base a tali relazioni, la Regione in data 13/02/24 ha diffidato il Cogesa al ripristino ai sensi dell'art. 29 del D.Lgs. 152/2006. In secondo luogo viene del tutto disattesa la condizione di salvaguardare la purezza delle acque provenienti da un enorme bacino idrografico, costituito dal versante occidentale del monte Maiella e del monte Morrone che più a valle favorisce la presenza di alcune sorgenti all'interno di un territorio le cui favorevoli caratteristiche pedologiche consentano culture intensive di ortofrutta e altre produzioni con in corso la denominazione di origine controllata come il famoso aglio rosso di Sulmona. In terzo luogo, non viene rispettata la condizione contenuta nel provvedimento autorizzativo regionale PAUR rilasciato con DD DPC002/PAUR/25 del 31/12/2021 al quale la COGESA deve rigorosamente attenersi, garantendo l’efficienza, la sostenibilità ambientale e l’economicità dell'attività del polo tecnologico delineando anche nuovi interventi necessari, in particolare per ridurre i consumi di energia e materie prime”. Infatti, tale autorizzazione poggia sul recupero dei rifiuti, previa costituzione di una linea di produzione di CSS, secondo lo schema di flusso elaborato, schema peraltro ormai obsoleto. Processo per il quale la Cogesa ha già operato cospicui investimenti per l'acquisto di macchinari a tal fine destinati. Inoltre il cattivo funzionamento del TMB ha reso il processo di recupero del tutto vanificato con la produzione di un sovvallo che viene totalmente sversato in discarica per cui il Cogesa gestisce l'impianto in modalità del tutto difforme dal quanto autorizzato dalla regione e in totale contrasto con l’art. 48 della L.28 Dicembre 2015 n.221 C.F.: 92032410661 - Via Della Rocca, 64 - 67039 Sulmona Tel 3703303788 – 3283347038 - PEC: comitato.morrone.sulmona.vallepeligna@pec.it
L'abnorme sversamento in discarica dei rifiuti indifferenziati costituisce una violazione rispetto al quadro normativo europeo, nazionale e regionale: con il Decreto Ronchi, poi trasfuso nel Dlgs 22/1997 il D.L. 36/2003 sull’art.6; il Dlgs 1231/2020 e artt. 179 e 182 del decreto legislativo 3/04/2006 n°152/2006. Anche la Regione Abruzzo riafferma la gerarchia nella gestione dei rifiuti con DGR 400/04 che viene richiamata nel PAUR autorizzativo in particolare l'allegato B2 definisce i criteri generali del processo TMB e che risultano disattesi nella gestione della discarica. È necessario verificare se la potenzialità della discarica è attualmente esaurita e se il Cogesa sta attualmente operando sversando in discarica volumi di rifiuti eccedenti quelli autorizzati con la det. GR Abruzzo DPC/ 026/299 del 1/12/2021 che stabiliva una quantità massima di ampliamento di 155.000 mc con l'innalzamento della quota di coltivazione stessa, cosa ormai realizzata. Da un semplice sopralluogo visivo effettuato Da noi cittadini è evidente un notevole aumento dell’altezza del deposito dei rifiuti su tutta l’a rea della discarica. Tutto ciò premesso, ritiene il Comitato, che nel Piano di Emergenza Esterna dell'Impianto di Stoccaggio e trattamento COGESA di SULMONA, ai sensi dell'art. 26-bis della legge 132/2018, non possano eludersi dette fondamentali criticità che minano la salute dei cittadini e dell'ambiente e mettano in essere strumenti concreti di mitigazione dei relativi effetti dannosi. Spesso e non di rado si verificano piccoli incendi che rilasciano forte puzza di bruciato come dalle oltre 600 segnalazioni degli abitanti nelle zone limitrofe con l’APP NOSE, incendi su cui sono intervenuti i vigili del fuoco, uno molto imponente nel luglio e agosto 2023. tanto che nella cumulo di indifferenziata, che cresce in altezza a vista d’occhio, vi è di tutto inclusi pneumatici. Orbene, in attesa degli ulteriori accertamenti sugli altri effetti sulla salute pubblica, si ribadisce che l’intensità di tali esalazioni crea, già di per se stessa, un danno alla salute pubblica e ai diritti costituzionali di libertà e di proprietà privata: in determinate ore della giornata e più volte nell’arco della stessa giornata, i cittadini non possono svolgere le proprie attività, non possono trascorrere del tempo all’aria aperta né possono coltivare i propri terreni, non possono neppure aprire le finestre, rimanendo costretti a vivere rintanati.
Tanto premesso, si chiede di conoscere lo stato di attuazione delle proposte correttive dell’ARTA: 1. differente gestione del conferimento del FORSU al fine di contenere le emissioni odorigene, possibilmente con il confinamento delle attività; 2. la chiusura definitiva della porzione di discarica esaurita; 3. la verifica della natura del liquido rilevato sul corpo di discarica ed eventualmente la rimozione del percolato che sembra riemergere in superficie; 4. l’obbligo e l’utilizzo del sistema di chiusura automatico e relativi allarmi del capannone; 5. predisposizione di bocche di campionamento sulle linee di adduzione al biofiltro e verifica dell’efficienza di abbattimento; 6. il divieto di stoccare all’ aperto materiali putrescibili; 7. adozione di sorveglianza antincendio anche alla luce dei recenti interventi di estrazione del biogas;
8. ricopertura giornaliera dello strato di FOS utilizzando terreno vegetale 9. stato dell’arte dei lavori del tavolo tecnico istituito nel 2024 con le autorità competenti ARTA e ASL al fine di imporre la procedura di riesame dell’autorizzazione regionale alla luce dei problemi fin qui esposti; 10.se è stato eseguito il programmato monitoraggio semestrale delle acque sotterranee; 11.se l’ARTA ha provveduto ad informare l’autorità Giudiziaria delle numerose violazioni riscontrate. A conclusione, si chiede altresì: di verificare la presenza di PM10 e altre polveri sottili; di effettuare il monitoraggio periodico della qualità delle acque sotterranee, dell’aria e del suolo; di verificare se le volumetrie dei rifiuti presenti in discarica superano le quantità autorizzate e quale è l’altezza autorizzata dal piano di campagna. si chiede quando verrà attivata la programmata analisi epidemiologica per cui si è reso disponibile l’Istituto Superiore di Sanità . di discariche a cielo aperto, è necessario ricordare che esistono la discarica ex Pastorino (loc. Noce Mattei) e la discarica in contrada S. Lucia (loc. Marane), entrambe bombe ecologiche e non elencate nel database MOSAICO dell’ISPRA. Le domande d’obbligo sono le seguenti: sono state stanziate risorse? A che punto siamo con la bonifica? Chi è responsabile della scadenza (16 aprile 2024) dell’ultimo bando disponibile? la discarica a cielo aperto, costituisce un detrattore ambientale ai confini del Parco Nazionale Maiella- Morrone, il suo stato, attira migliaia di cornacchie, lupi, volpi, ratti, cani randagi e perfino uccelli di mare (non appartenenti a questa fauna); alcune ciclovie segnate, che portano a Pacentro costeggiando la discarica, sono impossibili da percorrere, causa le fortissime esalazioni maleodoranti insistenti nelle zone limitrofe e per un vasto raggio rendendo la zona quasi impraticabile per cittadini residenti e turisti. Si chiede un intervento nel merito anche dell’ente Parco.
Attendiamo un celere riscontro per quanto di Vostra competenza e restiamo a disposizione per chiarimenti e per fornire altre informazioni utili e tutto il materiale informativo comprovante quanto affermato in possesso del Comitato".
Sulmona lì 19/09/2025 Comitato “Sulmona Morrone Valle Peligna”
Il presidente FIORENTINO Vincenzo c.f: 92032410661 - Via Della Rocca, 64 - 67039 Sulmona Tel 3703303788 – 3283347038 - PEC: comitato.morrone.sulmona.vallepeligna@pec.it
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