L'AQUILA - “La telenovelas della mancata nomina del Comandante di Polizia Municipale si arricchisce di una pagina vergognosa, esempio ulteriore di arroganza e di ammissione di evidente illegittimità. Il Comune dell’Aquila dal 2017 con l’avvento del sistema di potere della destra, non ha più avuto - come accade altrove - un comandante che appartiene al Corpo della Polizia Municipale. Appena pochi giorni fa una sentenza del TAR - ennesima condanna dell’amministrazione comunale su questo tema - ha previsto un commissario di nomina prefettizia. Ma ecco che si attiva la ragnatela del sistema di potere di questa destra aquilana che chiede alla Regione di approvare un emendamento per mettere una toppa. E notte tempo arriva l’emendamento ad personam. Riguarda appunto le norme in materia di Polizia locale, e stabilisce che nei comuni nei quali è prevista la dirigenza ( come L’Aquila) in caso di vacanza del posto di comandante ed in assenza nel corpo di polizia locale comunale di figure in possesso della qualifica dirigenziale, il Comune può conferire l’incarico di Comandante ad altro dirigente dell’ente. Ma che vergogna.
L’emendamento ad personam è un imbarazzante tentativo di mettere una pezza alle gravi inadempienze della giunta di destra. Ma è anche una conferma ulteriore che quanto fatto finora - e prontamente denunciato da sempre dal Pd e da tutte le opposizioni - è stato finora fuori legge.
Se serve una modifica alla legge, evidentemente prima dell’emendamento si stava contro legge, come peraltro sancito da ben 6 diversi collegi giudicanti. Se per fare i comodi loro, hanno voluto e dovuto cambiare la legge, applicata regolarmente in tutto Abruzzo, prima dell’emendamento si stava nella piena illegalità.
L’emendamento, di dubbia regolarità perché in contrasto con norme nazionali, ovviamente non può intervenire in maniera retroattiva, quindi è chiaro che le scelte della destra aquilana, hanno umiliato il corpo della Polizia municipale per anni. La Corte dei Conti farebbe bene ad esaminare le carte, perché si sospetta un danno erariale in merito a nomine e indennità attribuite a dirigenti che quei ruoli non potevano ricoprire.
Dopo 6 provvedimenti di diversi giudici e tribunali ed in attesa della nomina del commissario ad acta da parte del Prefetto, non solo non c’è stato nessun gesto di umiltà né di ravvedimento. Ma di nuovo siamo di fronte ai capricci di una amministrazione più propensa ad instaurare un sistema di potere, che a governare in maniera trasparente e dentro la legalità. L’amministrazione dovrebbe essere un esempio di legalità per pretendere di suoi cittadini e cittadine comportamenti onesti e rispettosi delle leggi.
Ma questa destra è sempre meno credibile, ancor di più trattandosi del Corpo della Polizia Municipale che ha compiti di sicurezza e legalità. Attendiamo la nomina da parte del Prefetto per restituire rispetto legalità e dignità ad un corpo di polizia municipale. Al sesto grado di giudizio e con questo emendamento ad personam, l’insigne Paolo Borsellino, a cui vengono dedicate esibizioni intrise di retorica della legalità, si rigira nella sua tomba.”
Così l’on Stefania Pezzopane, consigliera comunale PD commenta l’approvazione da parte della Regione, questa notte un emendamento ad personam riguardante il corpo della Polizia Municipale".
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