Decine di volontari e volontarie, ieri ad Alfedena, capitanati da Arturo Como presidente dell’ASD Sci Club di Alfedena, grazie al richiamo di quella voce, che non hanno mai smesso di sentire e custodire nel proprio petto, sono, nonostante la pioggia e per tutto il giorno, tornati a narrare ai palati di migliaia di affezionati turisti, la loro identità territoriale attraverso la PIZZA FRITTA. Alfedena, di elementi da sfoggiare sulle passerelle culturali, sportive, storiche e sociali ne possiede di differenti. Questo 19 agosto è tornata ad incoronate la PIZZA FRITTA, a raccontarsi attraverso odore, forma e bontà, un rustico sicuramente vetusto, che con lo charme proprio dell’originalità, della forma e della quasi mitologica preparazione ha vinto, da lustri ormai, la sua contesa con le rughe e con l’ammortamento. Se gli ingredienti possono apparire comuni, semplici e non invocare particolari suggestioni, la preparazione, della PIZZA FRITTA richiede fervide braccia, mani forti e dolci al contempo.
Tutto, come nelle più classiche delle ricette, trova la propria roccaforte nell’impiego di farina, uova, lievito, sale, pepe, cannella e semi di anice. I tempi di maturazione del preparato, sono quelli di un impasto dalle grandi dimensioni e vanno rispettati scrupolosamente, appare innocuo sulla spianatoia, in realtà è corposo e deciso. Con le donne-volontarie che lo preparano e lo rispettano, ha legami profondi e lontani. Mentre si attendono i tempi giusti per iniziare a friggere il tipico rustico, i racconti, i ricordi e le esperienze vissute da ognuna, imbandiscono una giornata per lo più al femminile, di un tempo che seppur lontano si tiene per mano con l’oggi. Senza neppure accorgersene ci si trova a raccontare di quel matrimonio, di quella festa e delle persone che non ci sono più, ma che tanto hanno forgiato, con la pratica e l’esempio, le vite della propria prole, fino a portare la festa della PIZZA FRITTA, ancora una volta, nella moderna estate del 2025. Questo, difatti, in passato era il fritto della compagnia e delle feste. Ogni abitazione del paese ne veniva rifornita in occasioni e cerimonie importanti, mediante una capillare e affettuosa distribuzione. Braccia tese a fare rete, a fare comunità, concetti, anche, moderni, tipici dello sport e di chi lo vive e lo protegge e che sa che, solo con progettualità d’insieme e di territorio si è forti e si resta competitivi. La competitività della PIZZA FRITTA è integra perché forte della sua storia e vogliosa di essere protagonista della modernità, per mezzo dei suoi elementi distintivi. Si diceva che la pioggia, di ieri, non ha fatto desistere le tante donne, molte adulte e nonne, impegnate con le loro mani, le loro braccia e il loro cuore nella riuscita. Affascina e coinvolge vedere come l’impasto prima di essere rilasciato nell’olio bollente, viene, grazie al taglio tubolare che gli si dà, attorcigliato lungo le braccia. Con devozione e con garbati movimenti lasciato scivolare nel ventre della padella, un rituale fatto di intesa e conoscenza. Ancora una volta sono le donne a creare qualcosa di unico, pochi, ma sicuramente coraggiosi gli uomini che le hanno affiancate e sostenute. Ancora una volta tornano ad essere “madri”, “madri” della loro storia, “madri” del loro paese, “madri” del futuro della loro comunità.
La tradizione ha bisogno di gambe forti per restare, con spessore nel tempo che arriva e, se come nel caso di specie si “allena” con lo sport i podi e i traguardi che conquisterà saranno molteplici. Quella della PIZZA FRITTA nel centro sud Italia, ha voci differenti, ma tutte poderose.
A salvaguardare, a volere e ad organizzare questa giornata della PIZZA FRITTA è stato Arturo Como. Il Como, è da sempre, noto non solo per il suo impegno per lo Sci di Fondo e per i giovani, impegno profuso a 360° da più di un ventennio e a tutti i livelli, altresì, sotto la sua presidenza l’ASD Sci Club di Alfedena ha compiuto gesti di volontariato distinguibili, eventi culturali e sociali quali il gemellaggio con la Caritas Ambrosina di Milano, decine di manifestazioni sportive, dal profilo nazionale, insomma Alfedena con lui non è mai stata ferma e soprattutto non ha mia conosciuto l’anonimato. Il mondo veloce va rifocillato con cibo sano, questo hanno compiuto tutti i collaboratori di Arturo Como, ieri. Da anni sono sempre gli stessi e le porte sono aperte a tutti. Quest’anno, fra le volontarie, si è potuta annoverare una giovane proveniente dal nord Italia, condivisione e fusione, parole all’ordine del giorno degli alfedenesi. Un ponte fra passato e futuro dove la parola amore viene declinata ampiamente, spesso questo sentimento è abusato e oltraggiato nel linguaggio dei social moderni. Saggio e necessario ricollocarlo nei gesti, nell’autenticità e nel lavoro gratuito di decine di volontari. Alfedena è un paese accogliente e ospitale da sempre, non ha iniziato certo da oggi. Essere accomunati da pietanze della tradizione rafforza i legami e tiene vivi i sentimenti autentici e basilari per la riuscita vera.
Questo hanno percepito e vissuto i tanti turisti che pur di degustare la tipicità, hanno atteso con pazienza il loro turno, un giorno atteso e conosciuto, quello della PIZZA FRITTA. I visitatori e gli amanti da Alfedena provengono da ovunque, quale migliore riconoscenza per chi nel passato ha ideato e creduto nella PIZZA FRITTA? Tornare ad impastare il tipico rustico alfedenese è un tornare a difendere a mani nude e con coraggio le proprie gesta, i propri avi e la loro lotta incondizionata per la loro terra. Le associazioni storiche come l’ASD Sci Club di Alfedena hanno questo privilegio, questa caparbietà e queste capacità.
Arturo Como è commosso quando afferma che, -della sua Alfedena, egli se ne compone in ogni molecola, che per mezzo dell’impegno sportivo, le vorrà rendere tutto quello che merita, farla continuare a conoscere, ad amare e rispettare. Idee queste condivise e sostenute da tutte le persone che senza accusare fatica alcuna, ieri erano hanno creato bontà, nuova storia e tanta appartenenza. Alfedenesi e turisti hanno intese e affinità, memorabili, che non vanno incensati con proclami, ma, solo, con gesti dall’alto profilo umano. Nulla si improvvisa, tutto si costruisce per mezzo di un credo che ci viene fatto conoscere e vivere sin da piccoli, continua Arturo Como, questo mi ha trasmesso la mia mamma e questo voglio trasmettere agli atleti e ai giovani che avrò la fortuna di incontrare nel percorso dei miei incarichi sportivi. Un grazie sincero alle amiche e agli amici che hanno accolto e sostenuto la mia volontà di tenere in vita la PIZZA FRITTA di Alfedena che, tanto ha costruito e tanto può continuare a costruire per il nostro futuro. -
Il ricavato della giornata verrà destinato alle attività sportive, sociali e culturali dell’ASD Sci Club di Alfedena, una forma di investimento destinato ai giovani iscritti e al bene delle comunità che andranno a solcare. Ancora una volta lo sport è voce e azione per il futuro e, lo fa partendo dalle tradizioni che da sempre ci identificano.
Le stagioni hanno il privilegiato ruolo di scandire il tempo, quelle che aspettano il presidente Arturo Como e i suoi impegni sportivi si preannunciano intense, sorprendenti e come nel suo stile rilevanti.
Il cibo e lo sport accomunano e uniscono, continuiamo a farli restare commensali della stessa tavola. Questa è la forma di amore e di verità che mai andrà a braccetto con la non coerenza, con la non sincerità e che investirà sempre e solo sul valore delle persone e della comunità che li ha concepiti e che li vuol vedere crescere liberi e capaci".
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