E dietro tutto questo c’è lo zampino di una delle figlie di Michele Ciccolella, Milena, una delle menti più vulcaniche in termini di idee. E così quest’estate oltre che le consuete polentate, è nata la Sagra della Crustola, e la Scuola di cucina del Torchio. “Sono stati ambedue quest’ultime iniziative un successo perché se è vero che per la Sagra della Crustola ci siamo giovati della contemporaneità della festa di Santa Margherita che come ogni metà luglio scorso si celebra a Pettorano, per la scuola di cucina abbiamo trovato l’entusiasmo e la voglia di essere coinvolti di persone soprattutto provenienti dall’estero-racconta Michele Ciccolella-. In particolare il primo evento ad inizio luglio è quello dove abbiamo fatto sold out, avendo anche recensioni on line davvero di grande soddisfazione. Siamo reduci da un sabato e domenica dove sono arrivati alcuni nostri clienti storici che scelgono Pettorano sul Gizio a prescindere ad agosto, dalle iniziative legate alla Notte Romantica, e anche dalla presenza di qualche tifoso del Napoli che è stato nel ritiro di Castel di Sangro, e i napoletani da noi sono da sempre i benvenuti speciali. Infine si sono susseguiti una serie di concerti in piazza Umberto I organizzati dall’amministrazione comunale che hanno raccolto un pubblico di ogni età. Voglio inoltre citare l’iniziativa KinoAppenino che grazie all’associazione Rewilding Apennines, ha visto girare alcuni cortometraggi per Pettorano a metà luglio scorso, con il tutto che è nato dalla registrazione di un documentario che fu girato l’anno scorso da parte del regista olandese Michał Stenzel e la sua troupe, intitolato “Giro di vite”, con diverse scene che furono allestite all’interno del ristorante Il Torchio”. Nel frattempo si è chiusa pochi giorni fa a Pettorano sul Gizio la mostra di pittura che ha messo in esposizione all’interno del Castello Cantelmo alcuni quadri dell’artista Paolo Ricciotti, recentemente scomparso. “Noi come ristorante Il Torchio abbiamo deciso di omaggiarlo con la riproduzione di un suo quadro dedicato alla nostra specialità per eccellenza, ovvero la polenta, il tutto rappresentato sulle tovagliette su cui poggiamo ai tavoli le pietanze che prepariamo-ha raccontato lo chef Ciccolella-. E’ stato un modo di rendere omaggio a quello che era e sarà per sempre un amico ed una figura di riferimento del nostro paese”. Dopo aver provato a scherzare sul fresco che si respira ogni sera nella piazza che fa da cornice al ristorante Il Torchio, ovvero piazza Zannelli, “Bisognerebbe far pagare lo scoperto, più che il coperto, da come si sta bene nello scenario che ospita i tavoli esterni” (ride ndr.), le ultime conclusioni Ciccolella le dedica alle prospettive future. “Faremo un bilancio dell’estate solo a fine settembre perché ci aspettiamo che quest’anno le vacanze potrebbero essere spostate da qualcuno anche alla fine del prossimo mese. Quello che è certo è che se è vero che si sono registrate meno presenze sulle spiagge e nelle città d’arte, Pettorano sta tenendo duro, e noi facciamo lo stesso. La polenta attira sempre, anzi, ogni volta che nel corso della sua preparazione racconto come nasce la sua tradizione, trovo un entusiasmo costantemente nuovo. Questo è importante. Ci tengo anche a ringraziare lo staff di chi lavora al nostro ristorante, dalla cucina, alla sala, compreso chi è dietro le quinte e non appare mai di fronte al cliente. I complimenti che ricevo io, vanno estesi soprattutto a loro che in tempi duri hanno messo il bene comune davanti a quello personale. Noi continueremo, finchè sarà possibile, a provare a tramandare le nostre tradizioni e le nostre eccellenze culinarie e gastronomiche, alla ricerca esclusiva dell’apprezzamento di chi ci viene a trovare scegliendoci. Lunga vita a Il Torchio, che augura a tutti una buona seconda parte di estate, aspettandovi come sempre qui da noi”.
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mercoledì 13 agosto 2025
L’ABRUZZO CHE NON MOLLA. MICHELE CICCOLELLA: ”SUCCESSO PER SAGRA DELLA CRUSTOLA E POLENTATE MA BILANCIO A FINE ESTATE”
PETTORANO - "Nell’estate caratterizzata dal grido di allarme di molte categorie legate all’ospitalità, all’accoglienza e alla ristorazione, c’è una voce che dall’Abruzzo è un po' fuori dal coro ed arriva da Pettorano sul Gizio (L’Aquila). Esattamente arriva dal ristorante Il Torchio, e dal suo proprietario, Michele Ciccolella, che approfitta dei giorni intorno alla festività di Ferragosto per tracciare un primo bilancio del periodo vacanziero partito lo scorso inizio giugno. “Non sono stati mesi facili, diciamo che l’estate è partita in ritardo e che solo nell’ultima settimana si sono registrati numeri di presenze in giro di un certo livello-spiega Ciccolella-. A contribuire ai mesi di giugno e luglio po' a rilento è stato da una parte il meteo, poi il caro vita e ovviamente un potere di acquisto delle persone che è inevitabilmente sceso. Non sono rimasto stupito dei racconti di chi prima andava in vacanza un mese ed adesso già è tanto se lo fa per una settimana. Gli stipendi sono sempre gli stessi, le pensioni sono ferme, e il lavoro è in generale sotto pagato. Noi ci siamo rimboccati le maniche, e seppur fra tante difficoltà nella ricerca del personale, perché va detto che fare la vita del ristoratore, e del cameriere, richiede solo sacrifici e rinunce, ed oggi sono in pochissimi a volerlo fare, seppur noi offriamo un contratto regolare a chi lavora per noi; abbiamo scelto la strada dell’apertura ogni giorno, del non innalzamento dei prezzi, pur non rinunciando mai alla qualità delle nostre materie prime, e soprattutto degli eventi”.
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