Successivamente, il corteo, composto dalle Associazioni locali dell’Arma dei Carabinieri, della Croce Rossa, degli Alpini, della Protezione civile e del Centro anziani, accompagnato dalla Banda della Città di Tagliacozzo, si è mosso dal parco della Rimembranza verso il luogo della memoria, su via dell’Oriente.
Oltre alla figlia ottantaseienne del Ricci, la signora Gemmina, attorniata da nipoti e parenti, a don Antonio Molle con altri nipoti dei fratelli di Roccasecca e alla nipote dei fratelli di Meta Maria Bruna Durante, erano presenti sul luogo numerose autorità: il sindaco di Civitella Roveto dott. Luciano Scalisi, il delegato dell’Amministrazione di Santopadre prof. Franco Dei Cicchi e il delegato dell’Amministrazione di Roccasecca dott. Fernando Riccardi; il tenente colonnello Vincenzo Lazzara del 9º Reggimento degli Alpini di stanza all’Aquila (cui è stata conferita la Cittadinanza onoraria dí Tagliacozzo), il capitano Marco Passamonti comandante della locale Compagnia dei Carabinieri, il parroco della Città d. Ennio Grossi e naturalmente il Sindaco Vincenzo Giovagnorio, la Presidente del Consiglio Anna Mastroddi, il Vice Sindaco Roberto Giovagnorio, gli Assessori Alessia Rubeo e Angelo Poggiogalle e la Consigliera alla Cultura Alessandra Ricci.
Il momento più emozionante è stato la cruda rievocazione degli ultimi giorni dei cinque giovani, fatta dal dott. De Blasis e lo svelamento della lapide in memoria di Pietro Ricci, decorosamente collocata accanto alle altre due: quella dei fratelli Durante già apposta nel 1955 è quella dei fratelli Molle fatta incidere nel 2018.
Viva commozione ha colto i presenti nell’omaggio delle lapidi, da parte dei nipoti, con cuscini di fiori e lumi. Quindi è seguito il toccante e solenne discorso del prof. Dei Cicchi di Santopadre e il saluto della nipote di Pietro Ricci Stefania Di Folco, del nipote dei fratelli Molle d. Antonio e della nipote dei fratelli Durante Maria Bruna. Il Sindaco Giovagnorio a ciascun nucleo familiare e a ciascuna amministrazione comunale di riferimento ha poi consegnato una targa ricordo.
Dopo questo intenso momento, le delegazioni e le associazioni con i molti tagliacozzani presenti, hanno assistito alla Messa di suffragio nella Chiesa della Santissima Annunziata.
Ecco un sunto della storia.
Era il maggio 1944. Le truppe tedesche tentavano di resistere all’avanzata degli Alleati sulla linea Gustav che sarebbe stata sfondata il 18 di quel mese. Ma intanto il 1º maggio a Meta di Civitella Roveto venivano rastrellati Mario e Bruno Durante, collaboratori nella resistenza al regime nazifascista del più attivo fratello minore Faustino, rifugiato sui monti; portati a Tagliacozzo in un casolare sulla strada che conduce al Santuario dell’Oriente, venivano ripetutamente interrogati sotto tortura per avere notizie dell’altro fratello.
Il 4 di quello stesso mese, nel piccolo borgo di Santopadre, il contadino Pietro Ricci, che aveva accolto vicino alla sua abitazione i fratelli Angelo e Giuseppe Molle sfollati da Roccasecca, indicava a tre militari in uniforme da paracadutisti inglesi di cambiare direzione, rispetto alla strada che stavano percorrendo, perché avrebbero incappato nelle truppe nemiche; sfortunatamente per lui quei tre erano nazisti travestiti, venne catturato insieme ai due fratelli Molle, rinvenuti nella sua abitazione, e anche questi tre giovani furono condotti a Tagliacozzo per essere interrogati e torturati.
Nel frattempo, il 9 maggio, nel quartiere di Alto la Terra di Tagliacozzo, poco dopo l'inizio del coprifuoco, Diana Nuccilli di 11 anni e Maria De Santis di 15 erano sedute sul gradino di una porta, mentre sulla stessa via giungevano il maresciallo Gatti (fervente collaborazionista) e l'appuntato Gallipoli che accompagnavano due soldati tedeschi, armati di fucili mitragliatori, i quali ebbero una reazione inconsulta, imbracciarono i fucili, ed esortati dal Gatti, iniziarono a sparare all'impazzata. Diana morì, mentre Maria rimase invalida per tutta la vita.
Tornando al casolare sulla strada per il Santuario dell’Oriente i cinque giovani continuavano a subire torture e interrogatori da parte degli spietati nazisti, ma i Durante negarono fino alla fine l’esistenza del fratello minore, mentre gli altri tre, i fratelli Molle e Pietro Ricci avevano ben poco da confessare se non l’aver occasionalmente aiutato soldati alleati nelle loro zone.
È certo che la notte tra il 27 e il 28 Maggio i fratelli Durante e i fratelli Molle furono fatti salire su un camion e condotti nei pressi del tiro a segno di Avezzano, dove, sul margine di una buca scavata da una bomba, vennero fucilati e sepolti. I loro corpi non vennero mai più ritrovati. Meno certo è che anche Pietro Ricci fosse stato condotto con gli altri quattro alla fucilazione nella periferia nord avezzanese, si potrebbe ipotizzare anche che il santopatrese fosse morto precedentemente a causa delle torture e sepolto dai nazisti nella campagna circostante al casolare degli orrori".
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