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martedì 4 febbraio 2025
ALTRA OPERAZIONE DI POLIZIA PENITENZIARIA AL CARCERE DI SULMONA
SULMONA - "È di altri due telefonini e una modica quantità di sostanza stupefacente il "bottino" di oggi della Polizia penitenziaria di Stanza al carcere di Sulmona.Due distinte sono state le operazioni effettuate dai baschi blu ed entrambe improntate a tecniche fondate sull'imprevedibilità dell'atto procedurale prodotto dai poliziotti.Una prima è stata fatta in un orario poco consono alle ordinarie perquisizioni, tanto da aver portato gli uomini al comando del Primo Dirigente Alessandra Costantini a non dover neanche più di tanto faticare per ritrovare l'illegale dispositivo.
L'altro in un momento della giornata ancora più desueto rispetto alle tempistiche utilizzate allo scopo.
Il dispositivo infatti è stato ritrovato in piena notte addirittura nel mentre il detenuto si trovava nell'intento di utilizzarlo.
In entrambi i casi è stata la coniugazione tra la capacità e l'intelligenza tattica dei poliziotti penitenziari intervenuti a permettere il ritrovamento. Segno dell'elevata qualità del lavoro svolto dagli addetti alla sicurezza e che vede Sulmona primeggiare da questo punto di vista.
Una qualità che sta rendendo complicata ed alquanto difficile l'attività posta in essere dai detenuti che pur di non rinunciare a contattare i propri cari o finanche i rispettivi sodali non si curano del rischio di maturare pene che in caso di recidiva possono arrivare finanche a 4 anni di carcere.
I complimenti per l'ottima operazione svolta arriva dal Segretario Generale SPP Mauro Nardella sempre pronto così com'è a difendere i diritti di tutti, detenuti compresi, ma soprattutto a plaudire per le ottime prestazioni dei suoi colleghi.
Peccato però - afferma Nardella - che nulla si sta facendo, al netto di un cattura-drone mobile, in materia di prevenzione. Secondo lo stesso Nardella, se lo Stato non si armerà di adeguati dispositivi tecnologici utili per combattere fenomeni impostati sulle ultime tecnologie perderà in partenza una battaglia che difficilmente potrà pensare di vincere.
Il tutto con un prezzo troppo alto che già si sta pagando e cioè quello di distogliere i poliziotti dal ruolo che dovrebbero avere di agire anche in termini trattamentali anziché esclusivamente repressivi.
Questo vorrebbe la Costituzione e la legge di riforma della polizia penitenziaria.
Ma tant'è, conclude amaramente il segretario nazionale SPP.
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