AVEZZANO - "Le lavoratrici e i lavoratori in appalto della ASL1 Avezzano-Sulmona-L’Aquila, assegnati al CUP e al call center, rischiano di vedere compromesso il loro diritto al lavoro.Ed infatti, da quanto abbiamo appreso dai lavoratori e dalle lavoratrici impiegati presso il CUP e il call center, le condizioni lavorative in cui gli stessi operano non sono dignitose e sono inaccettabili, con gravi ripercussioni sul corretto funzionamento dei servizi e, per l’e#etto, sull’utenza che, al momento, per e#ettuare una prenotazione, è costretta ad attendere, in media, due o tre ore in presenza, presso il CUP, e %no ad un’ora al telefono. E ciò in quanto mancano sia gli spazi all’uopo preposti, sia la strumentazione idonea.Più speci%camente, si evidenzia che, tanto per i lavoratori e le lavoratrici del CUP quanto per quelli impiegati presso il call center, non ci sono postazioni idonee e
complete di sedie, cu#ie, microfoni, toner per stampanti e connessione internet
funzionanti. E ciò, nonostante l’hackeraggio subito dalla ASL1 nella primavera del
2023. Sarebbe, infatti, stato auspicabile, visto l’accaduto, che le postazioni dei
lavoratori e delle lavoratrici del CUP e del call center venissero potenziate. Ed
invece, ad oggi, i lavoratori e le lavoratrici del CUP e del call center non hanno
nemmeno, nella maggior parte dei casi, il posto dove sedersi e, anche quando
riescono a trovare una sedia che non sia rotta, la postazione di lavoro è piena di %li
scoperti, la connessione internet non funziona come dovrebbe e, per avere dei
microfoni funzionanti, hanno dovuto acquistarli di tasca propria. Senza contare che,
per quanto riguarda i lavoratori e le lavoratrici del call center, non ci sono nemmeno
gli spazi idonei dove operare. Ed infatti, gli stessi sono attualmente collocati
all’interno dell’ospedale San Salvatore, tra il reparto di ginecologia e quello di
ortopedia, con un unico bagno a disposizione e senza alcuna postazione già assegnata
a disposizione.
Tali condizioni di lavoro causano forte disagio ed incertezza ai lavoratori e alle
lavoratrici coinvolti e notevoli ritardi nell’adempimento delle prestazioni,
danneggiando, quindi, anche l’utenza, costretta a %le interminabili (anche all’aperto,
data la spesso ingente a/uenza) e ad attese estenuanti che contribuiscono ad
esasperare gli animi e le già di#icili circostanze. E ciò, nonostante, con il cambio
appalto veri%catosi all’inizio del mese di ottobre 2024, sembrassero essere stati
%nalmente messi a disposizione dei lavoratori e delle lavoratrici nuovi locali, in edi%ci
siti in prossimità dell’ospedale. Questi locali, infatti, che parrebbero pronti all’uso da
tempo, sono di fatto indisponibili perché privi dell’idonea strumentazione per i
lavoratori e per le lavoratrici (quali, per esempio, computer, cu#ie, microfoni,
stampanti, toner, connessione internet).
E’ necessario ed evidente che le soluzioni a questa situazione insostenibile vadano ricercate partendo dalla tutela dei diritti delle lavoratrici e dei lavoratori e del diritto dell’utenza alla fruizione dei servizi pubblici secondo principi di equità, universalità e gratuità e non, invece, come purtroppo accade, da una logica di mera riduzione dei costi. Serve rimettere al centro della discussione politica il lavoro stabile, sicuro e di qualità ed il buon andamento del sistema sanitario pubblico, attraverso la valorizzazione di tutto il personale che, negli ultimi anni, si è spinto oltre le proprie possibilità per sopperire alle innumerevoli carenze e per garantire il diritto alla salute dei cittadini e delle cittadine".
FILCAMS CGIL L’Aquila
Andrea Frasca
Alessandra Marchionni
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