L'AQUILA - "Si è tenuta stamattina, 11 gennaio, alle ore 10.30, la conferenza stampa davanti alla RSA di Villa Dorotea. Come sappiamo, la situazione economico-finanziaria in cui si trova la Cooperativa San Rocco, che gestisce la RSA, è drammatica. Infatti, nei prossimi giorni, la struttura dovrà essere sgomberata, con conseguente trasferimento degli ospiti ivi ricoverati chissà dove, e chiusa. Invero, il sindaco di Scoppito, su comunicazione della stessa Cooperativa circa la situazione di enorme difficoltà in cui versa, ha emesso, nei giorni scorsi, un’ordinanza che prevede la prossima sospensione dell’attività della struttura se non verrà trovata una soluzione adeguata alle esigenze dei lavoratori e delle lavoratrici e delle persone ricoverate. Dopo la nomina ministeriale di un commissario per la gestione della Cooperativa, ad oggi, l'unica soluzione possibile è quella di provvedere ad un nuovo affitto di ramo d’azienda della RSA sita nell’immobile di proprietà della società Gardenia, della famiglia Vittorini, società che, però, disdetto il precedente contratto per inadempimento, non pare più intenzionata a stipulare alcun contratto di affitto con nessuna azienda. Fatto, questo, che determinerebbe l’impossibilità, per i lavoratori e per le lavoratrici, di continuare a fornire il servizio assistenziale all’interno dell’immobile che ospita attualmente Villa Dorotea, con il conseguente ed inevitabile trasferimento dei circa trenta pazienti ricoverati presso la struttura chissà dove e la perdita del posto di lavoro per i lavoratori e le lavoratrici coinvolti.
Invece, l’unica soluzione veramente possibile deve passare dalla salvaguardia della continuità assistenziale per i pazienti ricoverati presso la RSA di Villa Dorotea e dei perimetri occupazionali e salariali del personale. Soluzioni diverse non sono nemmeno ipotizzabili, e ciò in quanto gli ospiti della struttura sono indissolubilmente legati a tutti i lavoratori e a tutte le lavoratrici che, in questi anni, hanno provveduto alle cure necessarie con dedizione ed umanità.
Tuttavia, come anticipato, la società Gardenia, di proprietà della famiglia Vittorini, ha dichiarato, proprio in questi giorni, di non voler più affittare l'immobile, nonostante le numerose interlocuzioni con diversi imprenditori disponibili all’affitto del ramo d’azienda. Ciò vale a dire che a breve circa 30 persone affette da pluripatologie, anche croniche, fragili ed in età avanzata, verranno trasferite, in pieno inverno, non si sa dove, lontano dalle famiglie e da una struttura, Villa Dorotea, dove hanno finora vissuto circondati da persone conosciute e fidate, che, pur senza stipendio da mesi, hanno provveduto alle cure necessarie con professionalità e umanità. Un danno, questo, per i pazienti ricoverati, per le loro famiglie, per i lavoratori e per le lavoratrici ormai allo stremo e per il Comune di Scoppito, che perde una struttura storica e circa 60 posti letto, di cui 48 accreditati, con ripercussioni sull'intero sistema sanitario provinciale, incalcolabile.
E’ necessario, a parere di chi scrive, che venga, invece, garantita la continuità assistenziale nel comune di Scoppito e su tutto il territorio, senza sgretolare la RSA di Villa Dorotea, né arrecare un vulnus ai pazienti ivi ricoverati, ma individuando una soluzione che mantenga la RSA, la continuità assistenziale ed i perimetri occupazionali e salariali.
Non dimentichiamoci, infatti, che la RSA di Villa Dorotea è una struttura accreditata presso la Regione Abruzzo la quale, finora assente, dovrebbe, per prima, garantire la salvaguardia della nostra comunità, del territorio e dei livelli occupazionali e salariali, provvedendo, con capacità di programmazione e capacità politica, a rispondere efficacemente alle esigenze e bisogni delle persone, soprattutto di quelle più fragili.
Chiediamo, quindi, l’intervento responsabile ed immediato della politica e delle istituzioni competenti, finora assenti, perché questa grave situazione pregiudica ed impoverisce la nostra comunità che, va detto, ha una assoluta necessità di posti in RSA, RSA che, ricordiamo, costituisce un pezzo fondamentale del sistema sanitario provinciale e di tutta l’economia del territorio.
Deve essere, pertanto, costruita una comunità d’intenti da parte di tutti gli attori coinvolti che ponga in essere una soluzione concreta e tempestiva affinché si possa arrivare positivamente a conclusione della vertenza, salvaguardando posti di lavoro e continuità assistenziale".
Segretario Generale CGIL L’Aquila Segretario Generale FP CGIL L’Aquila
Francesco Marrelli Anthony Pasqualone
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