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mercoledì 22 novembre 2023

"L’ ENTE PARCO MAIELLA NON RISPONDE ALLA RICHIESTA DI NOMINA DI UN COMMISSARIO AD ACTA PER LA NOMINA DEL DIRETTORE"


SULMONA - "Il sindacato USB e tre ex Direttori di aree protette contestano 10 anni di nomina di direttori facenti funzione, un caso più unico che raro nella gestione di un Ente pubblico in Italia, ma l’Ente Parco continua a sostenere di voler ignorare l’applicazione della Legge, della sentenza del TAR Abruzzo e le richieste del Ministero per l’Ambiente e la Sicurezza Energetica.Nel lontano 2013, in piena conformità con le previsioni normative vigenti,  l’Ente Parco Nazionale della Maiella (di seguito PNM)approvava e pubblicava un Bando nazionale per la selezione di tre nominativi da sottoporre al Ministro dell’Ambiente per la nomina del Direttore del Parco, nell’ albo on line del PNM e’ presente da anni il verbale del RUP che, in attesa di procedere con la istruttoria delle domande da parte del c.d., nel lontano 2014  aveva verificato la sussistenza dei requisiti di ammissione per 13 dei candidati, dei quali ben la metà erano ex Dirigenti o Direttori di Parchi Nazionali.Dopo 10 anni, l’Ente ha volutamente ignorato il Bando, tentando in ogni modo di annullarlo per approvarne un altro con il solo fine, dichiarato, di permettere di scegliere un candidato locale gradito a Presidenti e Consiglieri ma questa giravolta amministrativa è stata BOCCIATA da una chiarissima Sentenza del TAR, conseguentemente il Ministero vigilante ha ripetutamente imposto all’ Ente di individuare una terna di nomi VALIDA scegliendo tra i 13 candidati che risposero al Bando stesso.

L’ Ente con ritardi pluriannuali per ben due volte invece ha individuato terne che includevano solo i candidati non disponibili per motivi personali o perché già in pensione, escludendo scientemente quelli disponibili.

Nel frattempo, la funzione di Direttore è stata assegnata prima a chi non aveva i requisiti ed ora ad un funzionario fuori pianta organica.

Questi sono i fatti che hanno spinto un Sindacato e tre noti esperti di aree protette nazionali e regionali a chiedere al Ministero dell'Ambiente il commissariamento ad acta dell’Ente Parco nazionale della Maiella per la nomina di un direttore scelto secondo le procedure di legge.

La risposta dell’Ente Parco esposta in una conferenza stampa del 21 scorso lascia a dir poco basiti poiché denota una vera e propria afasia amministrativa tipica di chi non può rispondere nel merito e divaga con la tipica (per i politici) tecnica di “buttare la palla fuori campo” e definisce con sarcasmo “saggi” i firmatari della presente mentre un poco di saggezza, o almeno di buon senso, nei vertici dell’Ente non guasterebbe proprio …

Nell’agenzia dell’Ente si leggono scuse di ogni tipo come quella che una nomina di un Direttore ora secondo quanto previsto dalla norma farebbe “perdere mesi” o quella della necessità di “scegliere il miglior direttore possibile” con un nuovo bando con la dovuta “competenza scientifica-amministrativa”, come se i candidati attuali fossero degli analfabeti!

Ma l’assurdo si raggiunge quando l’Ente dichiara che “non si comprende la resistenza del Ministero vigilante” per un “bando pubblico”, ma allora è proprio un caso di afasia grave!

Come se non bastasse l’Ente si lamenta di una “campagna denigratoria” e si dilunga in una profusa quanto inutile descrizione auto agiografica dei propri meriti.

Ma nessuno ha mai messo in discussione il lavoro e gli obiettivi raggiunti grazie ai dipendenti che, come in tanti altri Enti pubblici a corto di dirigenti e funzionari, continuano a lavorare sodo.

E pensare che credevamo che i nuovi Enti Parco, nati dopo tangentopoli, dovessero essere esempi di novità e trasparenza anche nella gestione amministrativa!"

 

Giorgio Boscagli, Massimo Pellegrini, Dario Febbo.

 

Si allega la nota inviata al Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica in data 07/09/2023


 Al Ministero per l’Ambiente

e la Sicurezza Energetica

D.G. Patrimonio Naturalistico e Mare

c.a. Direttore Dr. Oliviero Montanaro

PNM@Pec.Mite.Gov.it

 

              Gabinetto del Ministro

segreteria.capogab@pec.minambiente.it

 

                                                                                                                  alle Organizzazioni Sindacali

 

 

 

Oggetto: Nomina del Direttore dell’Ente Parco Nazionale Maiella, segnalazione plurime irregolarità e violazione delle norme da parte dell’Ente Parco.

 

            Sebbene i fatti che ci apprestiamo a raccontare siano ben noti ai cortesi destinatari, ci pare opportuno sintetizzarli in questo breve documento, in modo che il Ministero possa prendere i provvedimenti necessari, ponendo fine a una vicenda gestionale pressoché unica nel panorama non solo dei parchi nazionali ma dell’intera pubblica amministrazione.

            Non crediamo, infatti, esistano altri casi in cui la procedura di nomina di un alto dirigente rimanga in corso per oltre dieci anni e nel frattempo il relativo ufficio venga coperto aliunde, vale a dire da facenti funzione.

Stiamo parlando della nomina del direttore di un Parco nazionale, figura chiave nella struttura di  enti di questo tipo, qualcosa di più di un dirigente generale, essendo costruita attorno a questa figura l’intera intelaiatura dell’organizzazione e funzionamento degli enti parco.

Come noto, ai sensi dell'art. 9, comma 11 Legge 6 dicembre 1991, n. 394 "Il direttore del parco è nominato, con decreto, dal Ministro dell'ambiente, scelto in una rosa di tre candidati proposti dal consiglio direttivo tra soggetti iscritti ad un albo di idonei all'esercizio dell'attività di direttore di parco istituito presso il Ministero dell'ambiente, al quale si accede mediante procedura concorsuale per titoli. Il presidente del parco provvede a stipulare con il direttore nominato un apposito contratto di diritto privato per una durata non superiore a cinque anni"

Ebbene, l’Ente Parco Nazionale della Maiella (di seguito PNM) allo scadere del contratto stipulato con il precedente Direttore, nominato regolarmente con Decreto Ministeriale, con Deliberazione n. 5 del 10.12.2012 approvò l’avviso pubblico di selezione dei candidati alla carica di Direttore al quale risposero 16 candidati, tutti regolarmente iscritti all’albo degli idonei all'esercizio dell'attività di direttore di parco. Una rosa eccellente, non solo perché i curricula dei candidati erano tutti di alto profilo professionale, ma anche perché otto di loro avevano ricoperto il ruolo di Direttori in altri Parchi Nazionali e avevano ricevuto ottime valutazioni da parte dei rispettivi Organismi Indipendenti di Valutazione.

Il PNM, però, o cercava candidati “stellari” o era rimasto paralizzato dalla necessità di dover scegliere solo tre candidati in un lotto tanto qualificato, poiché, in luogo di procedere alla nomina della terna, preferiva conferire, all’inizio del 2014, un incarico diretto per la direzione del Parco all’Architetto Oremo Di Nino. A ben vedere, tuttavia, il motivo forse era diverso da entrambi quelli suggeriti. Per due ragioni. In primo luogo, il direttore rimaneva in carica per ben quattro anni, sino al pensionamento. Un tempo piuttosto lungo per sciogliere il dilemma o cercare il wildlife manager-star. In secondo luogo, l’arch. Di Nino dal 2014 al 2018 (anno del pensionamento) non era iscritto all’albo dei Direttori di Parchi nazionali. Insomma, non proprio una figura tagliata a misura per il ruolo.

Non sarà inutile a questo punto ricordare che, in data 24.10.2017, tre fra i candidati ammessi alla selezione (Giorgio Boscagli, Giovanni Buccomino, Ciro Pignatelli) presentavano alla Procura della Repubblica di Sulmona (e per conoscenza alla Procura della Corte dei Conti della Regione Abruzzo) un circostanziato e documentatissimo esposto su tutta la vicenda.

Per la verità, che vi fosse qualche remora a procedere secondo quanto previsto dalla legge emerge dalla condotta del Presidente e del Consiglio direttivo, che hanno posto in essere svariate azioni volte a prolungare la situazione “provvisoria”, anzitutto provando ad annullare la procedura concorsuale.

Il TAR L’ Aquila, però, a seguito di ricorso di uno dei candidati firmatario della presente, con sentenza 9 dicembre 2017 n. 317, annullava la delibera del PNM di annullamento della procedura concorsuale giudicando le motivazioni addotte dall’Ente Parco “infondate, pretestuose e fallaci”, e intimando allo stesso di concludere la procedura concorsuale in essere.

Il PNM non se ne dava per inteso e, con una nota del 20.06.2018, richiedeva al Ministero “l’assenso all'avvio di un nuovo procedimento di individuazione, ovvero di un nuovo Avviso pubblico”.

Di qui comincia una sorta di balletto che stancamente si è trascinato fino a oggi. Questi i passaggi essenziali (tralasciando il profluvio di lettere a firma dell’allora Direttore Generale e Dirigente competenti del Ministero e dello stesso Ministro Galletti con le quali si sollecitava il PNM a designare la terna)

·         Il Ministero vigilante risponde con nota Prot. 15696 del 12.07.2018 di "non ritenere idonea detta soluzione stante un contenzioso che attualmente interessa la selezione medesima" sottolineando "quanto espressamente considerato dal TAR Abruzzo sull'ordinanza n. 325/2017, di accoglimento della domanda cautelare avanzata dal ricorrente relativamente al fatto che l'art. 9, comma 11 della I. 06/12/1991, n. 394, oltre che l'art. 2, comma 1 della legge 7 agosto 1990, n. 241, obbligano il Consiglio Direttivo a concludere la procedura concorsuale (alla quale hanno partecipato 16 candidati, tra cui il ricorrente) attraverso l'adozione del provvedimento di tre candidati da sottoporre al Ministro dell'Ambiente";

·         il PNM, vistosi alle strette, con la Deliberazione N. 24 DEL 30 OTTOBRE 2018, individua una terna composta da tre nomi, scelti con logica impeccabile:

o   Carlo Bifulco, che essendo stato nel frattempo appena nominato come Direttore del Parco Nazionale dei Monti Sibillini non era disponibile;

o   Dario Febbo, nato nel 1950 e pertanto in pensione;

o   Vitantonio Martino, di fatto anch’egli indisponibile momentaneamente per  circostanze contingenti da tempo superate.

Si trattava, in sostanza, di una arguzia, tant’è che il Ministero interveniva ulteriormente con nota del 13/11/2018 nella quale si specificava che "la terna espressa dal Consiglio direttivo dell'Ente Parco non permette al Ministro di compiere una piena ed effettiva scelta tra una rosa di tre candidati validi".

·         Nel frattempo, il PNM, cessato l’incarico del direttore Di Nino, con la deliberazione n. 28 del 22.11.2018 nominava Direttore f.f. il dipendente fuori pianta organica dell’Ente Luciano Di Martino che, alla data odierna, dopo oltre 4 anni è ancora Direttore f.f., peraltro senza alcuna turnazione semestrale con altri funzionari dell’Ente nell’assegnazione dell’incarico superiore, come di prassi nella P.A. e negli stessi Enti Parco.

·         Successivamente, con Delibera n.1 del 17/01/2019 il Consiglio Direttivo dell’Ente Parco, a distanza di 4 anni dal proprio insediamento, dichiara di non poter procedere alla nomina di una terna alternativa e successiva a quella già formulata nella Deliberazione di Consiglio Direttivo n.24 del 30/10/2018”

 

Finalmente, con questo provvedimento, viene fuori il motivo per cui nessuno dei sedici era idoneo! L’assenza di “idonea conoscenza del territorio, delle peculiarità e delle problematiche generali del Parco Nazionale della Majella”. Pazienza se all’epoca dell’avviso di selezione vi erano certamente persone in possesso di tale conoscenza come dimostrato dai rispettivi curriculum e quindi la motivazione appare un po’ posticcia. Pazienza se tale requisito non era indicato nell’ Avviso pubblico e quindi inutilizzabile. Pazienza, infine se un tale requisito possa apparire leggermente discriminatorio e quindi illegittimo.

·         D’altronde, il Ministero con note n. 0031002 del 10.03.2022 e n. 0038445 del 14.03.2023 sollecita, invece, la conclusione della procedura di selezione per la nomina del Direttore procedendo a verificare il permanere della disponibilità dei candidati e, ovviamente, l’età anagrafica raggiunta in relazione al pensionamento o al prossimo pensionamento.

Epilogo (o forse no)

·         Il PNM con deliberazione del consiglio direttivo n. 30 del 10.08.2023 approva una nuova terna. I nomi sono quelli di Carlo Bifulco, Mario Castorina ed Elisabetta Bruno. Vi è, però, un particolare: i primi due hanno superato i 68 anni, mentre ci sono candidati, quali Vitantonio Martino e Gennaro Esposito (ex direttori di parchi nazionali), che non solo hanno un’età anagrafica compatibile con l’incarico ma, da quanto ci risulta, hanno anche manifestato all’ Ente il permanere della propria disponibilità. Non a caso gli stessi hanno inoltrato formale richiesta di accesso agli atti nei confronti dell’Ente Parco al fine di conoscere le motivazioni della loro esclusione dalla terna.

Il trascinarsi di questa vicenda appare avvilente e francamente non onorevole (art. 54 Cost.) di una Repubblica che fonda il funzionamento delle sue istituzioni sui principi dello Stato di diritto e sull’imparzialità e buon andamento della pubblica amministrazione. Come può giustificarsi il fatto che per due volte Presidenti e componenti del Consiglio Direttivo dell’Ente Parco, dopo quattro anni di inerzia, hanno designato una terna che palesemente non avrebbe consentito al Ministro di procedere alla nomina del direttore, inserendo negli stessi nomi di candidati non disponibili o addirittura che avevano perso i requisiti di accesso?

I sottoscritti, fuori ormai dalla “mischia” per raggiunti limiti di età, e comunque avendo subito danni morali e materiali da questa triste vicenda, si augurano che questo Ministero, esercitando sino in fondo le proprie funzioni di vigilanza, voglia porre davvero la parola fine a questa interminabile serie di illegittimità nominando un Commissario ad acta che formuli una terna credibile.

Il nostro interesse a questo punto è quello, finalmente, di una gestione corretta, efficace ed efficiente del Parco per il bene della “nostra” Maiella".

 

Certi della Vostra attenzione e in attesa di un cortese riscontro, si coglie l’occasione per inviare i Migliori Saluti

 

Massimo Pellegrini

 

Naturalista, già funzionario ecologo Regione Abruzzo, direttore e coordinatore riserve naturali Maiella, coordinatore    Piani di Gestione “Rete Natura 2000” Regione Abruzzo

 

Giorgio Boscagli

Biologo, già Ispettore di Sorveglianza del Parco Nazionale d’Abruzzo, Direttore del Parco Regionale Sirente-Velino e del Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi

 

Dario Febbo

Biologo, già direttore del Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga e del Parco Nazionale     d’Abruzzo, Lazio e Molise.

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