PESCARA - "
In tutto il mondo si preme per restaurare la natura e tutelare la biodiversità. L'ISPRA, il massimo organo scientifico dello stato in materia ambientale, scrive dossier su dossier sull'importanza delle dune, che pure è evidenziata fin nei testi delle scuole dell'obbligo. A Pescara invece sulle dune ricostituite faticosamente in un decennio ci passano con le ruspe e il piede della duna viene sbancato per piazzare le batterie dei fuochi d'artificio per la festa.
Che dire? Ci cascano letteralmente le braccia anche perché un conto è sacrificare qualcosa per la Ferrovia Roma-Pescara, per dire, altro intervenire così per i fuochi di una notte che tra l'altro sono fonte di rumore ed emissioni e potrebbero essere sostituiti dagli affascinanti spettacoli di luci con i droni" così il presidente della Stazione Ornitologica Abruzzese Massimo Pellegrini, laureato in scienze naturali e autore di decine di testi sulla biodiversità abruzzese commenta i lavori in corso alla Madonnina a Pescara.
"Il Piano Demaniale regionale tutela tutte le piante dunali. Alla Madonnina la duna è nata grazie a un mio esposto di oltre dieci anni fa. Il prof. Fabio Conti dell'università di Camerino ha accertato la ricolonizzazione di decine di piante della duna, alcune rarissime. Abbiamo visto che hanno mantenuto qualche arbusto perché evidentemente non si arriva a comprendere che la duna pioniera è costituita principalmente da piante erbacee. Eppure appare un concetto semplice, quello di tutelare l'ambiente dunale, non pare così difficile da comprendere. Il dato culturale è veramente sconfortante" conclude Augusto De Sanctis, consigliere S.O.A.
STAZIONE ORNITOLOGICA ABRUZZESE
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