SULMONA -
Lo ” Stabat Mater” di Luigi Boccherini eseguito nella sua versione originale, quella del 1781 per soprano. Suddivisa in undici sezioni, la sequenza dell’opera è su testo latino, attribuito a Jacopone da Todi, o più probabilmente a Innocenzo XIII, e descrive l’angoscia e la sofferenza della Madonna ai piedi della Croce. Un inno popolare che solitamente accompagna la Via Crucis ed è spunto e motivo profondo per avviare le meditazioni della Settimana Santa.L’evento in questione in scena ieri sera nella stupenda cornice della centralissima chiesa della SS. Annunziata a Sulmona.Protagonisti della intensa, impegnativa “performance” musicale la limpida voce del Soprano Chiara Tarquini, il primo violino Giulia De Marco, il secondo violino, Viola D’Ambrosio, la viola di Violeta Stancu, il violoncello di Federico Orlando e il contrabbasso di Bruno Graziosi.
Un “ensemble” di riconosciuta bravura che riesce ad esprimere e creare atmosfere intense e di alta musicalita’.Tutto preceduto dell’atteso intervento di Mons. Michele Fusco che, a inizio febbraio scorso, ha celebrato il quinto anno del Suo arrivo a Sulmona. Una missione pastorale la Sua, fin qui interpretata con dedizione, impegno e passione, che lo ha portato a realizzare diverse iniziative tra la gente della Diocesi, tra chi soffre e la dove c’è bisogno di aiuto concreto, di una parola di conforto e di speranza.
Ora, proprio nella immediatezza della celebrazione dei Riti della Santa Pasqua, i più attesi e sentiti dai Sulmonesi e dagli abitanti del centro Abruzzo, arriva questo “Stabat Mater” che vuole invitare a riflettere sui tanti problemi che affliggono l’umanita’.
A cominciare dalla guerra, dalla poverta’ e dai drammi causati dall’immigrazione, e inviare un semplice ma significativo messaggio di Pace, Amore, Amicizia e Solidarietà".
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