- La Paz Centro Italia
- CDCA Abruzzo
- Potere al Popolo Abruzzo
- Rifondazione Comunista Abruzzo
- Laboratorio Sociale Largo Tappia, Lanciano
- Laboratorio Spontaneo Fuochi Fatui, Castelfrentano
- Ass. Culturale L'Orda D'oro, Lanciano
- Viola Arcuri
Hanno fisicamente partecipato al flash mob le persone che hanno potuto (a Sulmona e in Valle Peligna molte di coloro che avrebbero voluto partecipare sono stati impossibilitati per covid, malattia o infortuni, o perché temporaneamente fuori valle o fuori regione): persone venute da:
- Sulmona e paesi dell’alta e bassa Valle peligna,
- L’Aquila,
- Costa chietino-lancianese e pescarese
Le attività durante il flash mob in piazza: abbiamo alternato interventi, microfono libero, condivisione di riflessioni e preoccupazioni, lettura di poesie (Rodari, Quasimodo, Brecht, etc); lettura di un comunicato dal presidio contro la guerra alla base militare di Sigonella; lettura dell’Appello; lettura di un articolo di Mario Pizzola su Monte San Cosimo; lettura di un frammento di Gramsci (Odio gli indifferenti); intervento al microfono di bambine/i; bandiere arcobaleno e NoSnam; cartelli con scritte colorati; striscioni; musica e canti.
***
Appello a un appuntamento flash-mob Stop the War! a Sulmona, Domenica 20 marzo 2022, Piazza XX settembre, dalle ore 18.30 alle ore 19:30 Abbiamo appreso con preoccupazione delle ultime manovre militari attorno a Monte San Cosimo, Valle Peligna, come pubblicato questa settimana da diverse testate giornalistiche locali. Circola anche un filmato che mostra convogli militari in movimento verso il Deposito militare. (Per una storia del deposito militare di Monte San Cosimo e delle battaglie in corso da decenni per una sua smilitarizzazione rimandiamo ad articoli di Mario Pizzola su Site.it, tra cui questo: https://www.site.it/sulmona-monte-sancosimo-da-base-militare-top-secret-ad-affari-nucleari-1/ ).Si moltiplicano in queste settimane in tutti i Paesi le iniziative di cittadine e cittadini contro la guerra e per un immediato cessate il fuoco e si moltiplicano in Italia, da Sud a Nord, anche i presìdi di contestazione sui luoghi sede di basi militari NATO e di siti industriali legati alla produzione e al commercio internazionale di armi di distruzione e di morte.È inoltre di questi giorni la notizia dell’approvazione alla Camera dei Deputati italiana di un aumento delle spese militari, a fronte di: un sistema sanitario pubblico in via di dissesto, smantellamento e privatizzazione; una pandemia non risolta; un aumento delle bollette di gas e luce e dei prezzi dei beni di prima necessità e dei carburanti dovuto non alla guerra ma alla privatizzazione dei servizi essenziali (con riferimento particolare al sistema energetico) e a operazioni di speculazione sui mercati da parte di oligarchie economiche lasciate libere di depredare e saccheggiare le nostre vite e i nostri territori; un sistema di trasporti collettivi anch’esso sempre più privatizzato e insufficiente; licenziamenti di massa; salari da fame; carenza di case per tutte/i e affitti sempre più esorbitanti; scuole fatiscenti e un’istruzione, università e ricerca sempre meno pubbliche; la lista potrebbe continuare. Ci dicono però sempre che non ci sono i soldi. Dovremmo invece fare molta attenzione a come verranno spesi, tra gli altri, quelli del PNRR, oltre a quelli che noi versiamo all’erario. Chiediamo al nostro governo, a quelli europei e alle istituzioni europee di impegnarsi concretamente per un immediato cessate il fuoco e per risolvere il conflitto e i conflitti armati in corso con gli strumenti della diplomazia, del dialogo e del negoziato. Non con le armi o con sanzioni economiche che colpiscono le persone comuni. Se condanniamo in primo luogo e nella maniera più assoluta la politica di aggressione e di guerra di Putin, riteniamo tuttavia che l’escalation del conflitto in Ucraina (già in corso dal 2014) sia anche responsabilità (storica e più recente) dei governi e delle élite economico-militari europei e occidentali. Chiediamo la smilitarizzazione dei nostri territori, incluso lo smantellamento del deposito militare di Monte San Cosimo, come già chiesto più volte in questi decenni da cittadine/i e pacifiste/i del territorio peligno e abruzzese. E chiediamo anche, ancora una volta, che si levi il segreto militare e si faccia chiarezza su che cosa sia effettivamente depositato al suo interno, per il bene (anche e non solo) delle e degli abitanti della Valle Peligna.
È con queste motivazioni che chiamiamo tutte e tutti a partecipare a un flash mob domenica 20 marzo aSulmona, Piazza XX Settembre, dalle ore 18:30 alle ore 19:30. Cittadine e cittadini, residenti e abitanti della Valle Peligna contro la guerra, per la Vita e per una società più giusta, vivibile e felice per tutte e tutti Per adesioni scrivere a stopthewar.vallepeligna@protonmail.com
Nessun commento:
Posta un commento