La ricostruzione dei fatti relativi all’istituzione e al funzionamento del Campo di concentramento è un’operazione storicamente rigorosa e umanamente toccante che l’amministrazione comunale ha avviato sulla spinta del lavoro di ricerca storica dello studioso Giuseppe Lorentini, dottorando all'università degli studi del Molise, ideatore, creatore e responsabile del Centro di documentazione on line del campo di fascista di Casoli.
“È necessario - afferma il sindaco Massimo Tiberini - che si faccia memoria degli internati civili stranieri, alcuni dei quali, in quanto ebrei, furono deportati ad Auschwitz. È altresì un impegno morale che si custodisca il loro ricordo come monito per le giovani generazioni, per tutti noi, per un’Europa solidale e unita sulla base del convincimento che gli studi storici e sociali rivestano un ruolo importante e insostituibile ai fini della conoscenza e della valorizzazione delle politiche della Memoria e della loro importanza, come vettore di sensibilizzazione delle moderne democrazie”.
Sull’onda del notevole interesse che il progetto di Lorentini ha suscitato e con il pieno sostegno dell’amministrazione comunale, è stata allestita la Piazza della Memoria ove, il 27 gennaio 2018, il Comune di Casoli ha apposto una targa contenente tutti i 218 nomi degli internati civili “ebrei stranieri” (108), perlopiù tedeschi, austriaci, polacchi, e degli internati politici “ex jugoslavi” (110), per la maggior parte croati e sloveni, che tra gli anni 1940 e 1943 transitarono nel campo fascista di Casoli. Grazie a un importante finanziamento regionale, il Comune di Casoli ha portato a termine i lavori di consolidamento del centro storico e del muraglione della Piazza della Memoria nella sua nuova veste monumentale di Memoriale europeo, opera dei progettisti ingegner Cristinziano Scutti e architetto Giuseppe Fortunato.
Tra gli internati spicca la figura dell’avvocato dottor Fortunat Mikuletič, che nel 1943 proprio a Casoli scrisse in sloveno la sua testimonianza diretta dell’esperienza dell’internamento - inedita in lingua italiana e rimasta ignota anche agli addetti ai lavori - pubblicata postuma con il titolo esemplare di “Internatitis” (dall’editore Goriška Mohorjeva družba, 1974). Questa opera è parte fondamentale del progetto di ricerca del dottorato di Lorentini e sarà oggetto di traduzione in lingua italiana, studio e analisi storica, con l’obiettivo di pubblicarne i risultati nei prossimi tre anni sotto la supervisione del prof. Giovanni Cerchia, ordinario di Storia contemporanea all’yniversità degli Studi del Molise e coordinatore del dottorato in Innovazione e Gestione delle Risorse Pubbliche.
Parteciperanno alla cerimonia del 27 gennaio i discendenti della famiglia del dottor Mikuletič e del pittore accademico sloveno Ljubo Ravnikar, che realizzò numerosi schizzi e acquerelli che ritraggono scene quotidiane della vita del campo, nonché alcuni ritratti degli internati e della gente locale. A coronamento della cerimonia, lo storico Costantino Di Sante terrà un intervento dal titolo Memorie del “campo di concentramento” di Casoli e dell’internamento fascista a ottant’anni dell’occupazione della Jugoslavia.
Con l’occasione ci sarà anche la posa di sette pietre di inciampo, (Stolpersteine) realizzate dall’artista tedesco Gunter Demnig: un’iniziativa congiunta degli istituti scolastici superiori “Algeri Marino” di Casoli e liceo classico “V. Emanuele II” di Lanciano, diretta dal professor Luciano Biondi e promossa e sostenuta dall’amministrazione comunale. Nello specifico l’iniziativa intende ricordare 7 persone internate a Casoli, (5 morti ad Auschwitz, una alla Risiera di San Sabba e una sola sopravvissuta a Bergen-Belsen). Il significato simbolico della messa in opera delle pietre d’inciampo nel contesto urbanistico, quale monito contro l’oblio, permetterà a Casoli di entrare così a far parte del più grande monumento diffuso, mosaico di memorie europee.
Alle ore 18, al cinema-teatro comunale seguirà il concerto “Romanò Simchà”- Festa Ebraica Rom di Alexian Santino Spinelli Group ed Enrico Fink con i solisti dell’Orchestra Multietnica di Arezzo. Si garantisce il pieno rispetto delle norme anti covid-19.
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