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venerdì 25 giugno 2021

"RETE OSPEDALIERA, MODIFICHE PRO-MARSICA “ARENATE” IN REGIONE. SINDACI DI AVEZZANO, TAGLIACOZZO E PESCINA IN PRESSING SULL’ASSESSORE VERÌ"

 AVEZZANO - I Sindaci di Avezzano, Tagliacozzo e Pescina in pressing sull’assessore regionale alla sanità, Nicoletta Verì, affinché le modifiche pro-riequilibrio della bozza del piano di riordino verso gli ospedali della Marsica “concordate” con i consiglieri regionali, Mario Quaglieri e  Simone Angelosante, -presidente  e  segretario della  commissione sanità-,arrivino alla meta senza sorprese. Per avere le risposte attese per un territorio che conta oltre 140mila abitanti, i sindaci Gianni Di Pangrazio, Vincenzo Giovagnorio e Mirko Zauri hanno messo sul tavolo dell’assessore una lettera (girata per conoscenza anche ai consiglieri Quaglieri e Angelosante) con i tanti punti critici del piano corredata con una richiesta   di   incontro   urgente   “al   fine   di   inquadrare   al   meglio   gli   sviluppi   della riorganizzazione della rete ospedaliera della nostra realtà territoriale. Vorremmo che si ponesse un punto fermo su quanto già discusso e che credevamo acquisito nella riunione coi consiglieri regionali Quaglieri e Angelosante e con i medici”, sottolineano i primi cittadini, “evitando le diverse redazioni di testi che si susseguono con rapidità nelle molteplici bozze circolanti in questi giorni”.        Per i sindaci occorrono risposte chiare su numerose questioni rimaste appese per itre ospedali a partire dal Santi Filippo e Nicola dove “l’aumento dei posti letto di area medica che doveva risolvere le lunghe attese dei pazienti in attesa di ricovero al pronto soccorso, l’unico per l’intera Marsica, che versa in una situazione da terzo mondo”, sottolinea Di Pangrazio,  è rimasto nel novero delle pie intenzioni. “Nell’ultima bozza”,sottolineano   i   sindaci,   “si   rileva   un   aumento   solo   apparente   di   posti   nel   presidio ospedaliero di Avezzano: in realtà si tratta di 8 posti di rianimazione in applicazione del DM 34/2020 (rete covid), mentre la domanda di un reale incremento di posti letto in area medica non ha trovato accoglimento. Le richieste di valorizzazione della Stroke Unit sono state ignorate e questo non solo mortifica la qualità raggiunta dagli operatori ma impatta negativamente sulle tempistiche di intervento, cruciali in tale ambito: tale unità, in   sinergia   con   radiologia   interventistica   e   chirurgia   vascolare,   esegue   un   numero significativo di procedure classificabili come secondo livello, però è rimasta al primo”.Niente da fare anche per la richiesta di inquadrare l’ospedale come centro trauma di zona: è rimasto come pronto soccorso trauma.       Molte cose non quadrano anche sul versante di Tagliacozzo e Pescina. Sul versante dell’Umberto I i sindaci rilanciano la richiesta di conferma della titolatura di presidio ospedaliero munito della U.O.S.D. di direzione sanitaria. Nelle poche righe della bozza che ne descrivono il supposto potenziamento, in realtà è ridotto da presidio ospedaliero avocazione riabilitativa (struttura d’eccellenza nella provincia e nella regione) a semplice P.T.A:   il   ridimensionamento   è   inaccettabile,   non   solo   per   ciò   che   l’Umberto. I rappresenta in sé, ma anche in virtù del grande sforzo compiuto  in  questa  emergenza pandemica,  poiché  data la  flessibilità  di utilizzo della struttura, è stato riconvertito in ospedale di riabilitazione-lungodegenza per pazienti Covid. Per queste esigenze sono stati attivati in brevissimo tempo 45 posti letto che hanno prodotto un forte risparmio economico   della   Asl.   L’ospedale   non   può   essere   ridimensionato   a   semplice   P.T.A.poiché garantisce prestazioni terapeutiche riabilitative di patologie in fase di post-acuzie.Qui vengono  trattati pazienti  provenienti da  reparti  per  acuti  con  esiti  di intervento cardiochirurgico per by-pass aorto-coronarico e/o sostituzione valvolare, esiti di infarto miocardico, altre patologie cardiache invalidanti quali lo scompenso cardiaco. Sul tavolo della Verì c’è anche la richiesta di conferma della U.O.C. per il reparto di riabilitazione cardiologica e la garanzia per i posti letto: 28 posti per la riabilitazione neuromotulesi;12 per la riabilitazione cardiologica e i 10 in più per l’erigendo reparto di riabilitazione respiratoria.        Per l’ospedale della città Siloniana, invece, si ribadisce la richiesta di inquadrare il Serafino   Rinaldi   sul   modello   Guardiagrele   che   “ora   è   assimilato   a   stabilimento ospedaliero di supporto al nosocomio di Chieti. In quest’ottica il modello Guardiagrele riportato   a   Pescina   risolverebbe   e   conterrebbe   significativamente   molte   criticità   che impattano sull’ospedale di Avezzano. Al momento, nel “Serafino Rinaldi” è previsto solo un setting  di lungodegenza  che si  ipotizza sia funzionale  alla  risoluzione  delle problematiche  di sovraffollamento  del Santi  Filippo e  Nicola di  Avezzano”. Per   D iPangrazio, Giovagnorio e Zauri, quindi, la battaglia per far virare il piano di riordino della rete ospedaliera regionale verso la Marsica continua".                                                                                                                                                                                              

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