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martedì 25 maggio 2021

CARABINIERI FORESTALI INDAGANO SULLE ESALAZIONI MALEODORANTI DELLA PIANA DEL CAVALIERE: TROVANO IMPIANTO DI STAMPA INDUSTRIALE SENZA AUTORIZZAZIONI AMBIENTALI

I cittadini, da tempo, lamentavano forti odori di solventi ed agenti chimici che venivano emessi in atmosfera in maniera sistematica.
ORICOLA - Il personale della Stazione Carabinieri Forestale di Pereto (AQ) ha svolto mirate indagini sugli scarichi gassosi degli stabilimenti della zona industriale posta sulla Piana del Cavaliere, a seguito delle segnalazioni dei cittadini residenti nei Comuni di Oricola (AQ) e Carsoli (AQ), per la presenza di forti odori di solventi chimici. I militari hanno individuato, ad Oricola (AQ), uno stabilimento che esercita l’attività di stampa per rotocalcografia di riviste e giornali in conto terzi, privo dell’autorizzazione integrale ambientale. L’Autorità Giudiziaria, informata dai militari, ha emesso decreto di sequestro preventivo dello stabilimento e avviso di garanzia, a firma del GIP del Tribunale di Avezzano (AQ), D.ssa Maria Proia, notificato all’Amministratore Unico, F.Z. di anni 58, ed al Responsabile del coordinamento dei reparti e delle strutture di produzione e di manutenzione dello stabilimento, A.P. di anni 49.È stata contestata la violazione del D. LGS. 152/2006 prevista dall’ art 29-quattuordicies, perché lo stabilimento è privo di Autorizzazione Integrata Ambientale (AIA), necessaria per l’esercizio di alcune tipologie di installazioni produttive che possono produrre danni ambientali significativi, punito con la pena dell’arresto fino ad un anno o con l’ammenda da 2600,00 a 26000,00 euro e, nel caso l’esercizio dell’attività produttiva comporti lo scarico di sostanze pericolose, la pena è quella dell’arresto da sei mesi a due anni o dell’ammenda è da 5000,00 a 52000,00 euro.
Inoltre, è stato loro contestato il deposito incontrollato di rifiuti ferrosi contaminati da inchiostri ed olii, ritrovati ammassati in un’ala dello stabilimento di circa 50 mq, in violazione al D. LGS 152/2006, art 256, punito con l’arresto da sei mesi a due anni e con l’ammenda da duemilaseicento a ventiseimila euro.L’Autorità Giudiziaria ha concesso l’uso dello stabilimento, ad oggi, limitatamente agli impianti necessari all’esecuzione urgente delle commesse in lavorazione.



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