La concessione dell’A.I.A. (Autorizzazione integrata Ambientale) alla centrale Snam è un affronto non solo al nostro territorio ma anche alla logica. Che senso ha autorizzare la Snam ad inquinare l’aria della Valle Peligna, perché di questo si tratta, senza aver prima acquisito i risultati delle due centraline messe in funzione alla fine della scorsa estate considerato che non è ancora concluso il periodo del monitoraggio della qualità dell’aria?
Questo significa che il monitoraggio è solo un pro forma o meglio una presa in giro. Abbiamo più volte denunciato l’inadeguatezza e la scarsa attendibilità del sistema di monitoraggio avviato dalla Snam, con due sole centraline anziché una “rete” come stabilito dalle prescrizioni e con la loro collocazione stabilita a casaccio anziché sulla base di rigorosi criteri scientifici. Ma sia l’ARTA regionale che il Ministero non hanno mai risposto alle nostre osservazioni, prendendo per oro colato tutto ciò che decide la Snam. Così come il Ministero (ex) dell’Ambiente non ha mai preso in considerazione la contraddizione macroscopica di una V.I.A. che risale ormai a oltre 10 anni fa ed è oggi del tutto anacronistica. Basterebbe dire dell’importanza che l’area della centrale ha per la protezione dell’Orso bruno marsicano, come hanno attestato con un documento congiunto il Parco Maiella, il PNALM e la Riserva di Monte Genzana. La sensibilità del Governo, al riguardo, è talmente elevata che neppure risponde alla richiesta di riapertura dalla V.I.A. giustamente avanzata dai Comuni di Sulmona e Pettorano sul Gizio: gli Enti istituzionali e i cittadini hanno di fronte un muro di gomma! Questo ci indigna, ma nello stesso tempo non ci sorprende perché nei 13 anni di lotta contro l’inutile e devastante progetto della Snam abbiamo verificato costantemente come i “nostri” governanti siano prostrati di fronte al volere e agli interessi delle grandi società delle fonti fossili. Sono queste multinazionali a decidere della politica energetica del Paese. Il governo italiano si limita a ratificare le loro decisioni. E non ha ripensamenti neppure dopo che perfino l’ ENI ha clamorosamente attestato che il progetto “Rete Adriatica” della Snam è non solo inutile ma anche dannoso perché comporterebbe ingiustificati aumenti della bolletta dei cittadini .
Sappiano Draghi e Cingolani che noi non ci arrendiamo ma che, insieme agli oltre 60 comitati e associazioni che in tutta Italia portano avanti la campagna “Per il Clima Fuori dal Fossile”, continueremo a dare battaglia in ogni territorio".
Coordinamento No Hub del Gas
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