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mercoledì 23 gennaio 2019

IL MINISTRO COSTA FIRMA IL DECRETO SULLA RIFORMA DEI REATI AMBIENTALI

Temi caldi le vicende di Bussi, Trivelle e metanodotto
PESCARA - Il Ministro dell’Ambiente Sergio Costa a sostegno della candidata presidente del M5S Sara Marcozzi, firma a Pescara il decreto di riforma dei reati ambientali.Pene più severe con tanto di Daspo e confisca dei beni illecitamente acquisiti, tra le misure contenute nel decreto di riforma dei reati ambientali che il Ministro dell’ambiente Sergio Costa ha firmato stamattina al Museo Colonna di Pescara a conclusione dell’incontro pubblico sul programma elettorale relativo all’ambiente, della candidata presidente alla Regione per il M5S Sara Marcozzi:"Intanto introduciamo il Daspo, chi compie reati di natura ambientali non è più persona gradita sul territorio e deve andare via – precisa il Ministro – e poi, prendendo spunto dalla Legge Falcone-Borsellino sulla confisca per equivalente con l’onere di prova a carico di chi si deve discolpare, i beni conseguiti illecitamente saranno trasferiti nelle disponibilità dello Stato".
Costa ha, poi, parlato a tutto campo sulle questioni ambientali legate alla nostra Regione, condividendo tutti i punti illustrati dalla Marcozzi: dalla creazione di organismi di coordinamento più larghe per le aree protette; all’introduzione della fiscalità di vantaggio nelle aree vincolate; mantenimento e ripristino dei servizi ecosistemici nei contratti di fiume; no categorico a nuovi termovalorizzatori, si al progetto di “plastic free” e alla riduzione dei rifiuti e riforma anche su temi come il ciclo idrico integrato, il dissesto idrogeologico; rilancio delle misure per l’educazione ambientale e semplificazione amministrativa dei bandi per l’accesso ai piani di sviluppo agroalimentare. Temi caldi, però, le vicende di Bussi, Trivelle e metanodotto:
"Su Bussi sono state dette tante fesserie – ha spiegato Costa – quello che posso assicurarvi è che i soldi ci sono e sono subito spendibili perché abbiamo risolto nei giorni scorsi una questione contabile, ma aspetto più importante ho dato mandato per intentare una causa civile nei confronti della Edison visto che la sentenza della Cassazione, seppur chiudendo la partita sotto il profilo penale per prescrizione, parla chiaramente di responsabilità nell’inquinamento accertato. Su trivelle e metanodotto invece – ha proseguito Costa – stiamo cambiando le commissioni di Via e Vas e tutto dovrà essere ridiscusso tenendo, però, presente che il mio ministero non darà mai un parere positivo su opere del genere".


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