SULMONA - "Il Sindaco di Sulmona, memore della delega all'Urbanistica, ha portato in commissione i Piani Complessi, cioè i progetti di riqualificazione del tessuto urbano presentati da imprenditori privati. Ma nella votazione del 28 novembre, la maggioranza di Palazzo San Francesco ha rischiato la batosta, anche perché i Capigruppo Consiliari di minoranza, tra cui esponenti del Pd, avevano annunciato la netta contrarietà.
Se il Sindaco Casini aveva invocato prima della seduta il sostegno di tutti i gruppi consiliari, spacciando i Piani Complessi come una occasione di rilancio dell'edilizia cittadina, qualcun'altro si è adoperato dietro le quinte dello scenario della legislatura e ha tenuto le fila del gioco politico che si consuma a discapito dei cittadini.
Perché la maggioranza ha superato l'esame in commissione con 8 voti favorevoli e 6 contrari. Diverso sarebbe stato l'esito se ai 6 voti contrari si fossero aggiunti i 3 dei Consiglieri del Pd. La maggioranza sconfitta avrebbe aperto la crisi a Palazzo San Francesco.
Ma allora è legittimo chiedersi se non esista un astuto deus ex machina che tira le fila ed ha persuaso i tre Consiglieri del Pd a disertare la riunione. D'altronde l'assenza di tutti e tre non può essere casuale. Ciascuno ha addotto impedimento personale, di cui non si chiede documentata giustificazione per non far torto all'intelligenza delle persone, che sanno che le scuse celano indicibili inciuci politici.
Insomma la tattica politica del momento prevede che la maggioranza Casini continui a far finta di esistere, in attesa che si definiscano i ruoli per le elezioni regionali. Quando saranno sistemate le poltrone, su cui posare gli illustri posteriori, i giochi saranno fatti e allora si aprirà il recinto con la fuga dei buoi. Tutti correranno ad accaparrarsi la migliore posizione e la giunta Casini apparterrà ai ricordi.
Intanto passano i Piani Complessi che andranno in Giunta e poi in Consiglio Comunale. Ma il settore dell'edilizia rimane in crisi profonda e l'ultimo piano regolatore risale al 1984. E' legittimo allora chiedere a questa Amministrazione perché non ha ancora avviato l'iter di approvazione del nuovo piano regolatore, la cui preparazione è già costata alla città diverse migliaia di euro.
E poi con tutti i problemi aperti, a partire dalle scuole e dalle mense degli istituti, per proseguire con l'inagibilità degli impianti sportivi e l'abbandono del centro storico, è opportuno impiegare energie sui Piani Complessi? Essi giacciono a Palazzo San Francesco da 7 anni e rappresentano progetti vecchi, forse anche decotti visto che i proponenti non sono più interessati a farli. E quale speranza di adattamento hanno Piani formulati nel 2011, che non tengono neanche conto di quanto nel frattempo è intervenuto a modificare il tessuto urbano?
Invece di proporre nuove colate di cemento, sparse a macchia di leopardo, non è preferibile un piano strategico per la città, nell'ambito di una visione di insieme di sviluppo del tessuto urbano? E che fine hanno fatto il miglioramento del decoro urbano e la valorizzazione del centro storico? Purtroppo ci si dimentica della bellezza del patrimonio architettonico, mentre sarebbe più proficuo concentrare gli sforzi nella valorizzazione dell'importante patrimonio artistico di una città che non merita quel decadimento che è diventato la cifra di questa Amministrazione".
Raffaello La Cioppa e Mirko Mocellin – Portavoce del Meetup Amici di Beppe Grillo Sulmona
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