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venerdì 29 dicembre 2017

"INSIEME ALLA CENTRALE SNAM, LA VALLE PELIGNA TROVA SOTTO L’ALBERO, A NATALE, LA PROPOSTA DI CHIUSURA DEL PUNTO NASCITA"

SULMONA - "La storia inizia nel 2009 anno del terremoto quando la struttura vecchia dell’Ospedale viene dichiarata inagibile.Nonostante i rimbalzi da destra a sinistra, dai vari Sindaci ai Direttori Generali, Pediatria e Ostetricia restano nella porzione inagibile ancora per 6 anni.
Sempre tra color che son sospesi e già allora con un chiaro disegno di ridimensionamento dell’Ospedale Peligno iniziano anche i problemi legati al Personale Dirigenziale e non.Tutta questa pubblicità negativa non fa bene al Punto Nascita che nel giro di un paio di anni perde più del 50% dei nati attestandosi ben al di sotto della soglia di 500 parti imposta dal Decreto Lorenzin.
La Regione Abruzzo, sposando alla lettera il Decreto, propone la chiusura di 4 Punti Nascita in regione tra cui Sulmona.
Inizia un periodo di attenzione sul problema che alla fine si conclude con la chiusura definitiva di tre Punti Nascita (insieme con le relative Ostetricie e Pediatrie) lasciando Sulmona nuovamente in una condizione di equilibrio precario.
La politica regionale e i Direttori Generali periodicamente sottraggono pezzi alla sanità peligna con il beneplacido di una politica troppo ripiegata su se stessa e su personalismi di ben poco ampio respiro.
Però, a Sulmona si continua a nascere, sempre con la spada di Damocle della chiusura definitiva sulla testa.
Intanto, nel 2016, finalmente il trasferimento nella Ala Nuova dell’Ospedale, ma ancora in una condizione di precarietà: in un contesto ambientale che accoglieva fino al giorno prima metà Ortopedia, si devono stringere i 16 posti di ginecologia e i 7 di pediatria più il locale di accoglienza dei neonati (Nido).
Nonostante questo le donne della Valle Peligna e di parte dell’Alto Sangro tornano a dare fiducia all’Ospedale di Sulmona e il numero dei nati inizia ad aumentare. Nel 2017 si chiude l’anno con un incremento rispetto allo scorso anno del 25% (ben 60 parti!).
Nella Primavera del 2016, nell’ambito della riorganizzazione regionale della rete ospedaliera, l’Ospedale di Sulmona viene relegato ad Ospedale di Base. Contro questa scellerata decisione qualche sporadica voce sovrastata dal grido, ben più potente, della politica territoriale (Sindaci ed Assessore Regionale) che accetta senza protestare la scelta della Regione.
Il Direttore Generale rende pubblico, dopo qualche mese, un Atto Aziendale in cui si attesta che l’Ospedale di Sulmona diventa Ospedale di base per cui le uniche UOC restano la medicina, la Chirurgia e l’Ortopedia. Resta il Pronto Soccorso e l’Anestesiologia. Tutto il resto viene trasformato, quelle che ancora non lo erano (Lab analisi, Rianimazione , Cardiologia, Urologia) in UOSD, UOS (Oculistica) o Servizi (ORL, Centro Trasfusionale, Oncologia). Per i non addetti ai lavori non cambia niente, o almeno è questo che predicano i furbetti; in realtà per il nosocomio peligno il cambiamento è sostanziale: si è spalancata la porta dell’anticamera del declassamento, quello vero, quello da cui non si può tornare indietro.
E siamo ad oggi. Insieme alla Centrale SNAM, la Valle Peligna trova sotto l’albero, a Natale,  la proposta di chiusura del Punto nascita da parte del Dott. Tordera (deliberazione n. 2159 del 30 novembre 2017) che neanche un mese fa, in Consiglio Comunale, dichiarò che mai sarebbe accaduto (nella circostanza la CISL espresse forti perplessità).
La motivazione? La riduzione della spesa, che anche questa volta deve passare sulla testa soltanto della valle Peligna.
 La chiusura del Punto nascita di Sulmona consentirebbe al dott. Tordera di recuperare una ventina di infermieri e 3 OSS!
Certo si poteva fare di meglio, cercando una scusa più plausibile. Il Direttore Generale ha potuto ulteriormente oltraggiare i cittadini della valle Peligna, perché qualcuno lo ha permesso e lo permette ancora; perché quel passaggio ad Ospedale di Base doveva essere impedito e ostacolato… e ancor di più se errare è umano, perseverare è diabolico: non abbiamo nemmeno voluto provare a percorrere la strada intrapresa dal Consiglio Comunale di Giulianova, nel tentativo di mettere riparo ad una scelta veramente scellerata.
Si ringrazia anticipatamente e si saluta cordialmente.

Il Responsabile Aziendale Cisl-Fp                                            Il Responsabile territoriale Cisl- Medici
          Mauro Incorvati                                                                                      dott.ssa Gianna Tollis

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