SULMONA - "Sono semplici container da cantiere quelli che si installano nella ex caserma Cesare Battisti peccato che siano da destinare alle scuole a giovanissimi studenti. Lo rivela oggi Alberto Di Giandomenico, coordinatore del Movimento Italica, assai perplesso dai blocchi affilati nel cortile della ex struttura militare di viale Mazzini immortalati da un'immagine scattata in questi giorni. Non vincerebbero di certo alcun concorso di design, ma questo è proprio l'ultimo dei problemi. Ogni modulo è lungo 6.70 metri x 2.40 metri, diverse classi saranno disposte in 2 moduli
altre in 4, in tutto si tratta di sistemare 300 alunni dentro circa 70/50 scatoloni che sembrano sussultare però al primo soffio del vento. Le pareti della Cesare Battisti aiutano!"I nostri giovani diventeranno bravi spartani di questo passo e dentro algidi container da cantiere a seguire le lezioni. Spazi dove solitamente piazzano ingombranti scrivanie con pile di fascicoli e pavimento traballanti che rimbombano ogni passo. Anche l'acustica non è delle migliori, ma è l'ultimo dei nostri problemi. Toccherà munire di caschetto anti infortunistica i nostri ragazzi in caso di vento e per non farli sentire fuori tema? Non è dato sapere qual è il carico di neve sopportato da questi scatoloni, considerato il rigido inverno peligno, questo è un problema. Maltempo a parte e scadenza biennale, va a finire che tra 2 anni saremo punto e a capo con i blocchi in attesa, secolare, della fantomatica ricostruzione delle scuole comunali. Riflettendo alla fine che hanno fatto alcune scuole di competenza della provincia, il futuro non è roseo. Al freddo e al gelo? In breve i blocchi sono installati nel cortile della ex caserma, a cielo aperto e da operatore del settore nutro qualche dubbi sulla utilità di queste strutture, mi interrogo sulle coibentazioni e sul sistema di riscaldamento che sarà predisposto, immaginando che l'impianto per il calore, al di sotto di una certa temperatura, si blocca. Che si fa, cresciamo i nostri giovani studenti ad antibiotici? Dalla padella alla brace". Con le scuole rese vulnerabili dal sisma il coordinatore del movimento Italica Sulmona-Valle Peligna è costretto a riprendere l'annoso discorso delle strutture sostitutive che non sembrano migliorare la situazione, anzi. Rivela Di Giandomenico: "Tempo fa gli amministratori locali incontrarono Gianfranco Tarsini, titolare della ditta Arealegno, per valutare i moduli scolastici, con tecnologia Madi, proposti dall'imprenditore: 12 moduli divisi in 2 blocchi da 2 moduli (aule) e un blocco da 3 moduli (servizi), ampliabili, collegati, facili da montare e smontare, con pareti in legno. Moduli pronti per l'uso, dotati di impianti elettrici, idrosanitari, di climatizzazione e rete di scarichi. Il tutto per la modica cifra di 148 mila euro. In sostanza, il Comune di Sulmona ha preferito spendere 10 mila euro in più con la gara aggiudicata all'unica impresa che ha partecipato e risposto al bando per un costo complessivo del lavoro di 158 mila 475 euro" chiarisce il coordinatore di Italica. Le strutture provvisorie, i Musp ad uso scolastico, vengono autorizzati massimo per 2 anni (14 settembre 2017) e se i lavori all'istituto Masciangioli vanno per le lunghe occorrerà una nuova autorizzazione. Anche sul costo dell'intervento Di Giandomenico domanda chiarezza, sarebbe a carico del Comune solo il 20% dell'impegno finanziario totale?
L'imprenditore Tarsini e gli altri locali non sono stati chiamati a partecipare alla gara nominativa. Esattamente, nessuna impresa locale compare tra le 15 chiamate, da palazzo San Francesco, a partecipare alla gara a chiamata diretta - conclude il leader di Italica - Altri soldi che si perdono in valle, altri imprenditori locali penalizzati nonostante la qualità del loro prodotto e il buon prezzo. Spero che le autorizzazioni ci siano e varrebbe la pena chiarire la situazione a mamme e papà degli studenti da impacchettare nei container da cantiere. Palazzo San Francesco snobba gli imprenditore locali, della valle Peligna e di Sulmona, non li chiama proprio quando si propongono delle rare occasioni in cui potrebbero misurarsi con altre realtà. Insomma, l'amministrazione non vede l'evidenza dei container da cantiere scambiati per moduli scolastici. Forse intende imitare, dell'antica Grecia, la città di Sparta".
Alberto di Giandomenico.
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