SULMONA- "Suscita sconcerto e disappunto la presa di posizione di Domenico Capaldo, portavoce del Movimento “Mo bast” in merito alla istituzione della V^ Area interna.L’ignaro Capaldo, posseduto dall’orgasmo di voler, a tutti i costi (anche in contraddizione alla logica elementare), dimostrare una penalizzazione del territorio della Valle Peligna, trascura di considerare che la istituzione della nuova area, sollecitata dall’amministrazione centrale a seguito del sisma del 24 agosto e perorata all’esito del terremoto del 30 ottobre, è mirata ad intervenire su condizioni di oggettiva marginalità ed interessa il territorio dell’Alto Aterno e del Gran Sasso della Laga"si legge in una nota giunta in redazione a firma dell'Assessore Regionale Andrea Gerosolimo.
"L’area in questione comprende, in ambito specifico, i Comuni di Montereale, Capitignano, Valle Castellana, Campotosto, Cortino, Crognaleto, Rocca Santa Maria e Montorio e, in un’ottica più ampia, i Comuni di Cagnano Amiterno, Torricella Sicura, Barete, Pizzoli, Civitella del Tronto, Fano Adriano, Pietracamela e Tossicia, peraltro in questi giorni funestati da eventi atmosferici di straordinaria intensità e dalla severità delle scosse sismiche
L’isolamento cui sono stati costretti a seguito delle abbondanti nevicate la dice lunga in merito ad una effettuale condizione morfologica, che li rende distanti, proprio in ragione dell’impervietà del territorio, dai centri di servizi (poli di attrazione) e dai luoghi in cui si disciplina, corrispondendo ai bisogni elementari, la vita delle comunità.
Evidentemente, il Sig. Capaldo, nel rivendicare una condizione di priorità, in termini di svantaggio, a favore della Valle Peligna, dimostra di difettare anche delle nozioni basilari della geografia regionale e, in preda al bieco furore di alimentare il fuoco della protesta (probabilmente per autoassolversi dalle responsabilità per gli immani disastri elettorali), omette di operare le considerazioni più semplici.
Le tristissime vicende di questi giorni, compresa la sciagura che si è abbattuta sulla comunità di Farindola e zone contigue, fanno emergere un quadro del territorio regionale che, per la sua peculiare orografia, si caratterizza in termini di reale criticità, alla quale è necessario che il governo regionale ponga rimedio.
Sono perfettamente consapevole della gravità dei problemi della Valle Peligna ma l’onestà intellettuale dovrebbe imporre a ciascuno di noi di valutare l’oggettività dei dati e di prendere atto anche dei risultati positivi ottenuti in ragione di una incisiva e fruttuosa azione politica.
I personaggi che nella nostra Città, con stolide argomentazioni, perseverano nel propagandare penalizzazioni, ad esempio nel settore delle strutture sanitarie, fanno finta di ignorare che l’ospedale di Sulmona è l’unico che, in deroga alle disposizioni ministeriali, in virtù di una precisa azione politica in seno all’amministrazione regionale volta alla salvaguardia del diritto alla salute, ha conservato il punto nascita.
Sarebbe opportuno che Capaldo e i pochi “personaggi in cerca d’autore” che si ostinano a lanciare anatemi si confrontassero al riguardo con le comunità che gravitano sugli ospedali di Penne ed Atri, proprio quelle che in questi giorni vivono il dramma dei nefasti eventi atmosferici".
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