“Sono rammaricato ed esterrefatto – afferma Pace – per questi episodi che non rispecchiano con la politica e la cultura societaria”. I Nerostellati rischiano ora una multa salatissima che andrà ad aggiungersi ad altre già sanzionate per le intemperanze di alcuni sostenitori.
Con la squadra ancora in lotta per la prima posizione, per colpa di pseudo tifosi a rimetterci sarà l’intera comunità pratolana che non potrà più assistere alle gare casalinghe in questa fase determinante del campionato. Dalle cronache di ieri viene riportato che una decina di tifosi pratolani, alcuni dei quali visibilmente ubriachi e armati anche di ombrelli, dopo aver scavalcato la recinzione del campo si sono diretti con intenzioni minacciose verso l’arbitro Ursini di Pescara ed i giocatori della squadra locale e nel parapiglia è stato sferrato un pugno al tecnico del Fontanelle Di Pietro che con il volto tumefatto e pieno di sangue è stato portato all’ospedale di Atri. Gli autori dell’aggressione oltre al Daspo rischiano di essere denunciati per rissa, minacce e lesioni personali. La polizia di Atri, giunta sul posto, ha provveduto ad allertare immediatamente i colleghi del commissariato di Sulmona al fine di poter individuare subito gli autori dell’invasione di campo al momento del loro rientro a Pratola Peligna. Si attendono pertanto sviluppi e provvedimenti nel merito. Il presidente Gianluca Pace, rinnovando le scuse a tutta la comunità di Fontanelle, augura a Domenico Di Pietro una pronta guarigione. Si prevede che la decisione di far giocare le partite a porte chiuse sollevi un vespaio di polemiche in quanto i Nersotellati nelle ultime quattro partite casalinghe dovranno affrontare squadre di alta classifica come Mosciano, Sant’Omero, San Gregorio e Mutignano senza il sostegno dei tifosi. Tutto ciò per colpa di alcuni esagitati che, a causa del loro comportamento, rischiano di far infliggere la squalifica del campo e forse anche punti di penalizzazione in classifica.
