SULMONA - Il Segretario aziendale Cisl F.p. Sulmona-Castel di Sangro Marcello Ferretti e la Rsu Petrella Franca esprimono forte preoccupazione per il nosocomio Peligno."Dal 2009 si chiedono provvedimenti per mettere in sicurezza i servizi presenti nell’ala vecchia, ove attualmente ubicano reparti come Ostetricia –ginecologia, Pediatria , Oculistica e Oncologia e tutta una serie di ambulatori a ciclo diurno. Tale situazione è per noi inaccettabile, non solo per la sismicità del territorio ma perché va ad incidere su quegli standard assistenziali indispensabili per una sanità basata sulle performance"si legge in una nota giunta in redazione."Il provvedimento dei Nas va a scoperchiare una situazione già critica ed un sistema di fragilità ormai consolidato, dovuto ai mancati investimenti in termini di risorse umane e tecnologiche.
Le mancate scelte, a nostro avviso, hanno anticipato i tempi , declassando il nosocomio dell'Annunziata ad un mero presidio di base e perdendo quella importante funzione che rivestiva nel panorama provinciale in termini di risposta ai bisogni di salute dei cittadini. Nell’ultimo anno, i numeri delle prestazioni sono scesi in tutte le branche nonostante le ottime professionalità presenti che ogni giorno sono costrette ad operare in situazioni di criticità. Abbiamo un tasso di occupazione posti letto tra gli ultimi in Abruzzo pari al 56% e tempi di attese enormi per prestazioni specialistiche; inoltre, la perenne carenza del personale Infermieristico sta mettendo a dura prova interi reparti dove, solo grazie al turn de force di Medici ,Infermieri e personale di supporto, si sta permettendo il prosieguo delle attività. Interi reparti sono stati accorpati, l'Urologia, un tempo fiore all’occhiello per il nostro presidio, e' divenuto un reparto pluridisciplinare; tale U.O.C. rischia di essere svuotata dei propri contenuti specialistici di indirizzo nonostante abbia tutte le professionalità per brillare nel panorama sanitario regionale; basterebbe mettere in atto dei meccanismi organizzativi virtuosi per
consentire agli operatori di lavorare con serenità. Esprimiamo, inoltre, forte preoccupazione per la Cardio-Utic di Sulmona, unico punto di riferimento rimasto dall’Alto Sangro all’Alta Val Pescara,specializzata nella gestione del paziente affetto da patologia cardiaca acuta(collegata H24 con emodinamica) e riferimento
aritmologico e impiantistico di elettrostimolatori intracardiaci e di defibrillatori bicamerali, biventricolari e loop recorder . Considerato che l ‘attuale Direttore lascia l'incarico per maturata età pensionistica, siamo convinti che tale evento, se non supportato da scelte immediate e idonee alla gestione da svolgere, porterà inesorabilmente ad un crollo delle attività interne dal punto di vista organizzativo e professionale. La Cisl FP vigilerà su questa U.O.C. affinché non si interrompa la continuità assistenziale assicurata da questa importante unità operativa . Vogliamo che non si ripetano scelte improprie,come avvenuto, nel passato, per altri reparti, le cui conseguenze hanno determinato una forte contrazione delle attività e perdita dicapacità di risposta ai bisogni di salute della popolazione. La Cardio - Utic di Sulmona è una realtà brillante e attiva, di cui il nostro Presidio e il nostro territorio attualmente può vantare l’eccellenza e questo grazie ai professionisti che quotidianamente vi operano. Per queste ragioni, la CISL FP segreteria aziendale P.O. Sulmona - Castel di Sangro ha richiesto un incontro urgente ai vertici della Asl per avere risposte sul destino del nostro Ospedale. Anche perché, in questo scenario, sulla testa dell’Annunziata è sospesa la spada di damocle del D.M.70 Regolamento recante definizione degli standard qualitativi,strutturali,tecnologici e quantitativi relativi all’assistenza ospedaliera. Protagonisti non saranno solo i bacini di utenza ma soprattutto il numero e la qualità delle prestazioni erogate . Le sorti del nostro Presidio sono strettamente legate alle performance che saranno in grado di produrre. Soltanto una immediata e incisiva politica di investimenti potrà salvare quel che resta del nostro presidio ospedaliero. Prima che sia tardi occorre invertire nell’immediato, questa rotta,e iniziare a pretendere scelte che tutelino il nostro ospedale immerso in un territorio vasto ,con notevoli disagi orografici, socioeconomici che ci indicano tra le zone più, svantaggiate dell’intero Abruzzo.Se questo non avverrà in tempi brevi, un decreto lo spazzerà via e non avremmo nulla a cui appellarci, visto che sarà la
cronaca di una morte annunciata".
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