
Ma dobbiamo essere onesti nell’ autotestarci e misurarci. Il primo problema che dobbiamo affrontare è che oggi non abbiamo gli standard per poterci porre su questo"mercato" d'eccellenza. Non solo siamo totalmente sconosciuti sulle mappe europee e internazionali del turismo ma abbiamo un sistema turistico abbastanza arretrato. Chi ha fatto delle esperienze di viaggio in altri luoghi ed in altre nazioni non ci mette molto a capire che siamo scoordinati, approssimativi e a mobilità pressoché nulla. Tante individualità d'eccellenza prese singolarmente ma rissosi ed incapaci di lavorare insieme e di "remare tutti dalla stessa parte".
Per prima cosa va ripensata la nostra città, Sulmona, e poi la Valle Peligna tutta. La Mobilità ha un valore intrinseco fondamentale. Il punto non è "solo" di pedonalizzare il centro storico, se bastasse questo per riattivare l'economia di Sulmona, sarebbe molto semplice, ma è chiaro che questo è solo uno dei punti da attuare. La città va ripensata interamente, rispondendo agli standard di qualità che l'Europa ed il turismo europeo e del mondo ci chiede. Arrivare dalle nostre parti in treno , in autobus, in bici, è un'impresa. Già dalla stazione ferroviaria al centro i collegamenti sono inesistenti, e poi un turista che non si muove in auto ha uno scarso supporto se vuole raggiungere liberamente l'hinterland di qualità di Sulmona.
Per arrivare da Sulmona alla Badia e poi all'Eremo di S. Pietro è un terno a lotto.
E se un turista volesse andare a visitare Corfinio ed i suoi siti archeologici ed il Museo che a mio avviso ha una valenza di Museo a carattere Nazionale, come può fare? ( un mio amico Inglese con suo stupore ha saputo dell’esistenza del museo archeologico di Corfinio dopo due anni che passava le vacanze qui, quando per caso ce l'ho accompagnato io!!??)
E se poi si vuole andare a Raiano a visitare l'Eremo di San Venanzio e le sue Gole? E Pacentro? e Pettorano? Non sto qui a fare tutto l'elenco....
O ancora se qualcuno non provvisto di auto semplicemente volesse andare a fare trekking sulle nostre montagne? Mi fermo qui. Risolvere tutto questo necessita di uno studio ben articolato, condotto da chi sa come progettare, (Urbanisti, Architetti che conoscono cosa è un PUMS, Piano Urbano di Mobilità Sostenibile) analizzando tutti questi problemi e dando le giuste soluzioni da veri tecnici. Lo studio va fatto nella sua globalità e non a macchia di leopardo come si è soliti fare. La domanda che ci dobbiamo porre, per capire se siamo o no attrattivi turisticamente, sarebbe: " ma io spenderei i miei danari in un posto come questo, bello e ricco di attrattive ma in cui ho tante difficoltà nei servizi locali che mi precludono di beneficiare di quello che le guide turistiche riportano?" La risposta è scontata. Ma si può fare qualcosa per captare i flussi turistici di qualità,dobbiamo muoverci subito e spingere i nostri Amministratori affinché "S-U-B-I-T-O" venga messo in cantiere un PUMS. Se capiamo questo e riusciamo ad attuarlo, anche il nostro patrimonio pubblico e privato nel tempo sarà salvaguardato, rivalutato e potrebbe diventare d'eccellenza, altrimenti perderemo questa grossa opportunità.
L’Europa ha tante risorse economiche per investire su questo obbiettivo.
Benefici: 1) Migliore immagine della città 2) Migliore accessibilità e mobilità 3) Migliore qualità della vita 4)Benefici per l'ambiente e per la salute 5)Potenziale per una soddisfazione degli individui 6)Decisioni supportate da cittadini e portatori di interesse (stakeholder) 7)Efficace realizzazione degli obblighi di legge 8) Città più competitiva e più facile accesso ai finanziamenti europei 9) Una nuova visione politica, un potenziale di integrazione.
Ed aggiungo che i nostri figli non avranno bisogno di andare altrove per progettare la loro vita. Ma tutto questo va affrontato subito, perché il futuro si costruisce adesso".
Antonio Cellitti