
Conosce benissimo impegno, fatica e sacrificio, pietre miliari che portano all' arrivo in maratona ma che nella vita fanno tagliare grandi traguardi"si legge in una nota giunta in readazione a firma della Runners Sulmona."La scelta politica Antonella l' ha fatta per il legame che la tiene ancorata alla sua terra e perchè come giovane della Valle Peligna, non vuole rimanere a guardare ma contribuire per tutto quello che può nel suo incarico istituzionale.Come nella maratona tiene il ritmo gara, in provincia tiene gli impegni presi e non è un caso se quasi a fine mandato, conta di numerose "maratone" concluse (viabilità,fondi fas, 8 milioni di euro per i fondi pit, riapertura eremo di celestino V...).I crampi per questa giovane maratoneta peligna sono arrivati dinanzi all 'emergenza/urgenza di reperire una sede idonea per 300 studenti dove la risposta è stata immediata secondo la logica ed il buon senso, ma la cattiveria di alcuni volevano far credere ad un' usurpazione e questo è deprimente per chi si impegna per la comunità.Antonella, una maratoneta del bene...tante le iniziative e raccolte fondi per la ricerca contro i tumori, per chi soffre e sta male e questo è il suo numero di pettorale nella maratona della Valle Peligna".
RUNNERS SULMONA
"Anche la medaglia della maratona di Valencia e' stata conquistata. Sono contentissima e non solo perché ho fatto il mio personale, 3.38, migliorandomi di nove minuti rispetto all'ultima maratona dello scorso anno, ma soprattutto perché nonostante la contrattura al bicipite femorale con cui sono partita, non mi si è' mai spenta la luce fino all'arrivo"si legge in un commento di Antonella Di Nino su facebook. "Devo ringraziare tante persone che mi hanno incitato e sostenuto, a partire da Oreste Di Sansa che è' stato un grandissimo preparatore, a Guido Del Monaco che ha saputo lenire i dolori della contrattura, a Lidia che per accompagnarmi negli allenamenti si è' cimentata nella sua prima maratona centrando un ottimo risultato, allo zio Gelso che ha sempre creduto in me. Un grazie particolare va a mio marito Andrea che anche questa volta mi ha accontentato senza se e senza ma. Il mio pensiero più grande va alla mia famiglia, alla mamma, ai fratellini, sempre unita in ogni momento, anche in quelli più duri. Ma la dedica vera la faccio a mio padre che mi ha insegnato ad essere una maratoneta prima nella vita e poi nello sport. Quello trascorso e' stato un anno duro, in cui abbiamo dovuto lottare contro tanta cattiveria e mai ci siamo persi d'animo. E così anche oggi, nel percorrere tutti e 42 i km ho sempre avuto di mira la tenacia di papà ed ho centrato l'obiettivo più bello, quello della vittoria delle persone per bene".